Italia e Estero

L'Isis ha rivendicato la strage di Berlino

Angoscia per la sorte di Fabrizia Di Lorenzo, 31enne di Sulmona. Scarcerato il pachistano arrestato dopo l'attentato
Il luogo della strage a Berlino - Foto Ap © www.giornaledibrescia.it
Il luogo della strage a Berlino - Foto Ap © www.giornaledibrescia.it
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L'Isis ha rivendicato l'attacco con un tir al mercatino di Natale di Berlino che lunedì sera ha causato 12 morti e quasi 50 feriti. E c'è angoscia per la sorte di un'abruzzese considerata ufficialmente dispersa anche se i parenti nutrono poche speranze. 

L'agenzia di stampa dello stato islamico, la Amaq news agency, ha sostenuto che un proprio «soldato» ha compiuto «una vendetta per gli attacchi in Siria». 

L'annuncio è arrivato ieri sera, dopo che era stato rilasciato il principale sospettato di essere il guidatore-killer che ha utilizzato a Berlino una tecnica terroristica rivendicata dall'Isis che fece quasi 90 morti lo scorso 14 luglio a Nizza

Si tratta di un profugo pachistano e la sua origine, assieme al suo status, peraltro di semi-clandestino, ha innescato un dibattito politico a tutto svantaggio della cancelliera Angela Merkel e della sua politica di apertura ai migranti dell'anno scorso.

Angela Merkel sul luogo dell'attentato - © www.giornaledibrescia.it
Angela Merkel sul luogo dell'attentato - © www.giornaledibrescia.it

Il profugo, di 23 anni, per motivi non chiari si era dato alla fuga dal luogo dell'attacco attraverso il grande parco cittadino del Tiergarten, ma era stato fermato dalla polizia dopo circa un chilometro grazie alla indicazioni di persone che lo avevano notato. Esami del Dna e altri accertamenti non sono stati sufficienti a confermare l'arresto del giovane indicato col nome di Naved. 

Il procuratore generale Peter Frank ha ammesso di non poter escludere che in fuga ci sia anche più di una persona

Fra i pochi dati oggettivi ci sono l'uccisione a colpi d'arma da fuoco dell'autista, polacco, il cui corpo è stato rinvenuto al posto del passeggero e i controlli satellitari effettuati sul camion: dopo aver caricato laminati in Brianza lo scorso venerdì, il tir poi è stato parcheggiato a Berlino con tentativi di metterlo in moto nel pomeriggio prima della strage. Gli investigatori tedeschi non escludono che l'attentatore, non riuscendo a rubarlo, si sia fatto accendere il mezzo dall'autista prima di ucciderlo. 

La certezza è la nazionalità tedesca di sei delle 11 vittime (tutte adulte) falciate dal mezzo che lascia temere come fra le cinque da riconoscere ci sia Fabrizia Di Lorenzo, la donna di 31 anni di Sulmona che lavora in un’azienda di trasporti a Berlino, ma è scomparsa la notte dell'attacco. 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso «grande apprensione per la nostra connazionale dispersa», ma il padre ha rivelato che la famiglia ha capito che «era finita» già all'una e mezza di notte: «A quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi - afferma trattenendo a stento i singhiozzi -. È lì con mia moglie in attesa dell'esame del dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo». 

Ad assisterli nelle strazianti procedure è l'ambasciatore d'Italia a Berlino, Pietro Benassi. Inoltre, secondo fonti investigative, c'è un altro italiano rimasto ferito in maniera non-grave, ma, stando ad altre fonti, potrebbe esserci un terzo italiano coinvolto.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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