L'ex presidente filippino Duterte in custodia presso la Cpi

BRUXELLES, 12 MAR - L'ex presidente delle Filippine Rodrigo Roa Duterte, arrestato ieri a Manila in conformità con un mandato d'arresto internazionale con accuse di omicidio come crimine contro l'umanità, è stato consegnato alla custodia della Corte penale internazionale (Cpi). Il 10 febbraio 2025 l'Ufficio del Procuratore della Cpi ha chiesto un mandato d'arresto nei confronti di Duterte per crimini contro l'umanità (omicidio, tortura e stupro). La Camera ha valutato il materiale presentato dall'accusa e ha riscontrato "fondati motivi" per ritenere che "il signor Duterte sia individualmente responsabile in qualità di co-autore indiretto del crimine contro l'umanità di omicidio, presumibilmente commesso nelle Filippine tra il primo novembre 2011 e il 16 marzo 2019". La Camera ha inoltre riscontrato che vi è stato "un attacco diretto contro una popolazione civile" mentre Duterte era a capo della Davao Death Squad (Dds) e mentre era presidente delle Filippine. "Vi sono fondati motivi per ritenere che questa iniziativa sia stata diffusa e sistematica: il presunto attacco è avvenuto nell'arco di diversi anni e ha provocato migliaia di morti", si legge ancora. Per quanto riguarda "il presunto ruolo del signor Duterte come capo del Dds e successivamente come presidente delle Filippine", la Camera ha ritenuto che vi fossero "ragionevoli motivi" per ritenere che lui, insieme ad altre persone e attraverso di esse, avesse accettato di "uccidere individui identificati come sospetti criminali o persone con propensioni criminali, inclusi criminali legati al traffico di droga, inizialmente a Davao e successivamente in tutto il Paese". A tempo debito sarà fissata un'udienza per la comparizione iniziale di Duterte davanti alla Corte. L'ex presidente filippino Rodrigo Duterte si è dichiarato "responsabile" della violenta repressione contro il traffico di droga, e non solo, messa in atto durante il suo mandato e si è impegnato a proteggere la polizia e l'esercito al suo arrivo nei Paesi Bassi per affrontare il caso alla Corte Penale Internazionale. "Sono io che ho guidato le nostre forze dell'ordine e l'esercito: ho detto che vi proteggerò e che mi assumerò la responsabilità di tutto questo", ha dichiarato Duterte in un video condiviso sulla sua pagina sui social media e su quella di un suo stretto consigliere.
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