Italia e Estero

Legali familiari vigilessa uccisa, proveremo che fu femminicidio

Una panchina rossa omaggio della lotta al femminicidio a Bologna, 21 Novembre 2023. ANSA/STEFANIA PASSARELLA
Una panchina rossa omaggio della lotta al femminicidio a Bologna, 21 Novembre 2023. ANSA/STEFANIA PASSARELLA
AA

BOLOGNA, 19 FEB - La decisione della Corte di Assise di Bologna di escludere le associazioni per la tutela dei diritti delle donne quali parti civili nel processo a carico dell'imputato Giampiero Gualandi, accusato dell'omicidio aggravato della giovane collega vigilessa Sofia Stefani, "è una decisione adottata 'allo stato degli atti' e pertanto relativa ad un momento processuale iniziale, in cui la Corte non ha accesso al fascicolo delle indagini svolte dalla Procura. Riteniamo dunque che sia possibile, nel corso del processo, di poter provare che quello di Sofia Stefani rientri nella configurazione di femminicidio". E' quanto sottolineano gli avvocati Andrea Speranzoni e Lisa Baravelli, legali di parte civile dei genitori di Sofia Stefani e del fidanzato della vittima, che hanno deciso di intervenire "a seguito delle polemiche lette negli ultimi due giorni", dopo che la Corte ha ritenuto le condotte di Gualandi non riconducibili alla nozione giuridica di femminicidio. "La Corte ha inoltre precisato che le associazioni possono partecipare al processo come enti intervenienti. Ci riteniamo in ogni caso soddisfatti degli esiti dell'udienza scorsa", hanno aggiunto i due legali, che spiegano inoltre come i famigliari di Sofia, "dopo aver letto sulla stampa alcuni dettagli delle indagini filtrati e non ancora entrati nel processo, si dicono sorpresi e contrariati, ed auspicano una moderazioni dei toni del dibattito". I legali di parte civile ribadiscono infine che "sarà possibile, nel corso del processo, attraverso l'istruttoria dibattimentale, provare che l'omicidio di Sofia Stefani rientra a pieno titolo nella definizione di femminicidio, prova che non è affatto esclusa dalla decisione della Corte adottata il 17 febbraio, lo si sottolinea, allo stato degli atti. Riteniamo quindi doveroso precisare che sarà l'aula della Corte di Assise il luogo in cui verranno formate le prove".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Argomenti