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Legale Lumumba, ora Knox lo risarcisca

Patrick Lumumba a Perugia, 6 luglio 2022. "E' stata molto molto, molto dura, un tunnel buio ma ora grazie a Dio ne sono uscito": a parlare è Patrick Lumumba, colui che si considera la "seconda vittima" dell'omicidio di Meredith Kercher, compiuto nel novembre del 2007 a Perugia dove all'epoca viveva. Delitto per il quale venne arrestato e poi scarcerato dopo 14 giorni, venendo quindi subito prosciolto perché risultato totalmente estraneo a quanto successo. Lumumba ha lasciato da qualche tempo il capoluogo umbro per la Polonia. "Ora vivo con la mia famiglia a Cracovia dove sono socio maggioritario di un'azienda di sub-appalto" racconta parlando con l'ANSA. Per lui "è difficile da dimenticare completamente" quanto gli è successo per l'omicidio Kercher. "Me lo porterò nella tomba" ha affermato. Dei 14 giorni in carcere, Lumumba ricorda "una grande tristezza". "Non bisogna mai dimenticare - ha sottolineato ancora - Meredith ma io mi sono sempre considerato la seconda vittima. Ricordo i primi tre giorni da solo in cella, innocente senza sapere cosa era successo, l'isolamento, il muro davanti alla finestra. Già dalla questura pensavo che sarei tornato subito a casa perché mi fidavo...". "Ormai per me è un capitolo chiuso e sono fuori dal tunnel" ha concluso Lumumba. ANSA/CLAUDIO SEBASTIANI
Patrick Lumumba a Perugia, 6 luglio 2022. "E' stata molto molto, molto dura, un tunnel buio ma ora grazie a Dio ne sono uscito": a parlare è Patrick Lumumba, colui che si considera la "seconda vittima" dell'omicidio di Meredith Kercher, compiuto nel novembre del 2007 a Perugia dove all'epoca viveva. Delitto per il quale venne arrestato e poi scarcerato dopo 14 giorni, venendo quindi subito prosciolto perché risultato totalmente estraneo a quanto successo. Lumumba ha lasciato da qualche tempo il capoluogo umbro per la Polonia. "Ora vivo con la mia famiglia a Cracovia dove sono socio maggioritario di un'azienda di sub-appalto" racconta parlando con l'ANSA. Per lui "è difficile da dimenticare completamente" quanto gli è successo per l'omicidio Kercher. "Me lo porterò nella tomba" ha affermato. Dei 14 giorni in carcere, Lumumba ricorda "una grande tristezza". "Non bisogna mai dimenticare - ha sottolineato ancora - Meredith ma io mi sono sempre considerato la seconda vittima. Ricordo i primi tre giorni da solo in cella, innocente senza sapere cosa era successo, l'isolamento, il muro davanti alla finestra. Già dalla questura pensavo che sarei tornato subito a casa perché mi fidavo...". "Ormai per me è un capitolo chiuso e sono fuori dal tunnel" ha concluso Lumumba. ANSA/CLAUDIO SEBASTIANI
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PERUGIA, 05 NOV - Ribadisce la richiesta che Amanda Knox risarcisca Patrick Lumumba, il legale di quest'ultimo Carlo Pacelli dopo la conferma della condanna alla giovane americana per avere calunniato il suo assistito nelle prime fasi dell'indagine sull'omicidio di Meredith Kercher e facendo riferimento anche alla fiction che si gira tra Orvieto e Perugia e della quale la giovane è tra i produttori. Lo fa parlando con la Nazione. "Non entro nel merito sull'opportunità di girare un film su Amanda Knox, da lei stessa co-prodotto, e quindi fonte di un guadagno, rilevo però che nonostante questa tragica vicenda l'abbia portata a scrivere già due libri e, adesso appunto, a girare una fiction, ad oggi la Knox, nonostante una condanna per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba, recentemente confermata anche dalla Corte d'assise d'appello di Firenze, in totale continuità con tutte corti di merito e di legittimità, non ha risarcito nemmeno un euro del danno prodotto al mio assistito" afferma l'avvocato Pacelli. "Nonostante la tragedia consumata a Perugia 17 anni fa sia stata per lei una fonte di profitto economico" aggiunge. Knox, condannata e poi definitivamente assolta per il delitto Kercher è stata però ritenuta responsabile di avere ingiustamente accusato Lumumba di essere l'assassino della studentessa inglese. Questi venne arrestato nel novembre del 2007 e dopo 14 giorni liberato e scagionato perché ritenuto totalmente estraneo all'omicidio dalla stessa accusa. La difesa di Knox ha fatto ricorso in Cassazione contro la condanna per calunnia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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