Le risate prima della tragedia all'Hotel Rigopiano
«E insomma, mica deve arrivare a Rigopiano? Perché se dobbiamo liberare la Spa, al limite ci andiamo a fare pure il bagno».
Sono parole pronunciate al telefono dal dipendente dell'Anas, Carmine Ricca, alle 15.35 del 18 gennaio 2017, poco più di un'ora prima che una valanga travolgesse l'Hotel Rigopiano di Farindola, sotto il Corno Grande del Gran Sasso d'Italia, uccidendo 29 persone.
Ricca è a colloquio con il responsabile del settore viabilità della Provincia, Paolo D'Incecco, che ride della battuta del suo interlocutore.
Le intercettazioni sono agli atti dell'inchiesta, in cui risultano indagate 23 persone, che deve accertare le responsabilità sulla tragedia.
Anche Ricca, si legge nell'informativa della Squadra Mobile di Pescara inviata alla Procura di Pescara, ride e aggiunge: «Cioè, ho capito che dobbiamo arrivare fin lì, però insomma è una bella tirata, lo sai meglio di me».
I due stanno parlando della possibilità di distaccare una turbina, che ritengono stia operando nel circondario di Penne e incidentalmente fanno dei riferimenti alla situazione dell'Hotel Rigopiano. D'Incecco chiede: «quanto tempo... oggi pomeriggio non si può fare niente?». Ricca risponde che «mò, penso... oggi... la Madonna che c'è qua... eh... mò penso no». D'Incecco a quel punto chiede se se ne parli per la mattina seguente e il dipendente dell'Anas conferma che «sì, almeno domattina, anche perchè quello con la turbina fino a mò ha faticato...».
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