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L'attentato terroristico di New York

Un uomo alla guida di un furgone ha ucciso otto persone, ferendone altre quindici: in un biglietto ha scritto di avere agito per l'Isis
Il luogo dell'attentato, a Manhattan - Foto Ansa/Ap Craig Ruttle
Il luogo dell'attentato, a Manhattan - Foto Ansa/Ap Craig Ruttle
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Ha lasciato un bigliettino vicino al mezzo usato per l'attacco, nel quale ha scritto che agiva per l'Isis, il killer che ieri ha fatto tornare il terrore a poche decine di metri dal World Trade Center a New York, il Ground Zero dell'11 settembre. 

Alle tre del pomeriggio di ieri un furgone è piombato su una delle più affollate piste ciclabili di Manhattan facendo una strage: almeno otto morti e una quindicina di feriti, ma il bilancio potrebbe salire ancora. Tra le vittime ci sono cinque argentini e un uomo di origine belga.

L'aggressore è un 29enne di nome Sayfullo Habibullaevic Saipov, di origini uzbeke: vive nel New Jersey e sarebbe negli Stati Uniti dal 2010. È stato neutralizzato dalla polizia un chilometro dopo la strage, mentre gridava «Allahu Akhbar». Nessun collegamento diretto con l’Isis è però per ora emerso: le indagini continuano in attesa di sentire proprio l'aggressore, ricoverato in ospedale dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. 

Per il presidente Usa Donald Trump, che ha immediatamente twittato, è stato «un altro attacco da parte di una persone malata e folle». L'attacco, il peggiore a New York dall'11 settembre, riaccende il dibattito sull'immigrazione negli Stati Uniti. E il presidente annuncia: «Ho ordinato al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale un rafforzamento dei controlli su chi entra nel paese». L'Uzbekistan, paese, da cui proveniva Saipov, non è incluso nel bando agli arrivi dalle nazioni a maggioranza musulmana di Trump».  Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha detto che si è trattato di «un atto terroristico particolarmente codardo».

 

 

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