Italia e Estero

L'Aquarius a Valencia. Salvini: «Pronti a bloccare navi di riso»

Il ministro Moavero chiede centri europei in Africa per assistere ed informare
  • Aquarius arrivata in Spagna
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Dopo nove giorni in mare toccano finalmente terra i 629 migranti che da sabato scorso erano a bordo della nave Aquarius. Il primo gruppo di loro, 274 persone, è entrato nel porto di Valencia a bordo di nave Dattilo della Guardia Costiera italiana. Una volta sbarcati i migranti, entrerà nel porto nave Aquarius che ha a bordo 106 persone, mentre per ultima entrerà Nave Orione della Marina militare italiana con 249 migranti.

Al molo 1 del porto di Valencia sono stati allestiti due grandi tendoni della Croce Rossa dove verrà effettuato il primo screening sanitario per i migranti: chi è in condizioni precarie di salute, le donne incinte e i bambini, verranno portati in ospedale mentre tutti gli altri saranno indirizzati nei diversi centri di accoglienza disposti dalla Generalitat valenciana in tutta la regione.
L'ingresso delle navi è scaglionato di tre ore: una scelta fatta per permettere la migliore assistenza possibile a tutti i migranti dopo giorni in mare. Sulla banchina del molo sono presenti circa 700 giornalisti da ogni parte d'Europa e sono tenuti ad una distanza di circa 200 metri dal punto in cui attraccheranno le navi.

Applausi sono scattati a bordo di nave Dattilo della Guardia Costiera italiana da parte dei migranti appena hanno capito che la nave stava finalmente per attraccare al porto di Valencia

I commenti. «La verità è che abbiamo finito di fare gli zerbini», dice Matteo Salvini, in un colloquio con il Corriere della Sera. Il ministro dell'Interno non arretra dai toni polemici e lancia un'altra sfida: «Dopo le navi delle ong, potremmo fermare anche quelle che arrivano nei nostri porti cariche di riso cambogiano».
Non lo preoccupano le numerosi frizioni diplomatiche in sole due settimane di governo «Ho sentito il presidente Conte, e - osserva il vicepremier - non mi pare affatto che si senta isolato. Semplicemente, stiamo conquistando un ruolo centrale che negli ultimi anni non abbiamo mai avuto...». Poi prosegue: «Prima ci usavano, neppure c'era bisogno di parlarci, con l'Italia: ci davano per scontati. Ora, che la musica sia un po’ cambiata lo hanno capito tutti. Tranne l'ong tedesca che si permette di dare del fascista al vicepremier italiano. Pazzesco...». Salvini risponde anche sul Ceta, l'accordo di liberalizzazione del commercio con il Canada, un fronte aperto dal ministro dell'Agricoltura, Gian Marco Centinaio: «Il Ceta, tanto per cominciare, legittima l'italian sounding, la contraffazione dei prodotti italiani. Apre il mercato ai parmesan e alle mozzarille. E apre il mercato al grano canadese, sulla cui qualità è legittimo qualche dubbio». Ma i toni più forti sono quelli nei confronti delle importazioni dall'est: «Siamo assolutamente a fianco della Coldiretti. Siamo pronti a bloccare le navi cariche di riso asiatico».

Centri europei di assistenza per i migranti nei Paesi di origine e di transito, per limitare il traffico di esseri umani. È una delle proposte che il governo italiano presenterà al vertice Ue a fine giugno: «Vogliamo favorire il cambiamento - dice il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, intervistato dal Corriere della Sera -. In primo luogo per garantire il più rigoroso rispetto dei diritti dei migranti, a partire dai diritti fondamentali». Scopo dell'iniziativa, per esempio sarà «informare meglio chi parte per ragioni economiche su cosa lo aspetta durante il viaggio». «Diversa questione prosegue - è quella dei rifugiati che hanno diritto all'asilo, ma che vanno ripartiti in modo più equo in tutta Europa».
La proposta italiana, spiega Moavero, prevede «di agire quanto più possibile nei Paesi d'origine e di transito, nel rispetto dei diritti umani e per contrastare questo orribile traffico di persone. Significa, per i richiedenti asilo, poter fare tutte le verifiche prima che si mettano in viaggio». Hotspot in Eritrea o nelle aree controllate da Boko Haram? «Non mi piace il termine hotspot, li chiamerei centri di assistenza, informazione e protezione», osserva. «Devono essere centri europei, con la bandiera blu a 12 stelle e personale di tutti gli Stati Ue». «Nei casi chiari di diritto di asilo, la verifica va organizzata il più vicino possibile ai luoghi di origine»; «dopo, le persone vanno fatte viaggiare in condizioni degne». I centri devono essere europei «per garantire una corresponsabilità di tutti. Se ogni europeo sa che ci sono anche propri connazionali, la fiducia nelle verifiche e nelle scelte sarà maggiore». Ma non basta: «L'Ue deve investire per migliorare le condizioni di vita e lavoro nei Paesi da cui partono i migranti economici», «ecco un tema prioritario per il prossimo bilancio dell'Unione, per un suo salto di qualità».

«Rispondo come ha risposto il papa, è una vergogna, trattare così persone che fuggono in cerca di un pezzo di pane è una scelta che manca di umanità». Così padre Angel Garcia Rodriguez, fondatore di Mensajeros de la Paz una Ong fondata nel '62 e molto nota in Spagna, attacca le scelte del governo italiano che non ha concesso l'approdo alla nave Aquarius.
«Oggi è un giorno storico e pieno di emozioni - aggiunge - Sono molto contento che il governo Sancez abbia accolto queste persone. La loro dignità è la cosa più importante e spero che questa solidarietà che c'è oggi ci sia tutti giorni».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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