Italia e Estero

La testimonianza: «Io su quel ponte un centinaio di volte l'anno»

Parla Valerio Rizzo, atleta dell'An Pallanuoto: «Mia sorella abita a 300 metri. Ho temuto per lei...»
"SU QUEL PONTE 100 VOLTE L'ANNO"
AA

«Io transito su quel ponte un centinaio di volte l’anno. E non più tardi dell’altra sera ci è passata mia moglie nel tornare a casa dal lavoro…».

A parlare è Valerio Rizzo, atleta dell’An Pallanuoto, 33 anni, da 5 bresciano d’adozione, che non nasconde l’apprensione in un giorno tanto nero per la sua Liguria. Il ponte Morandi, noto ai genovesi anche come «ponte di Brooklyn» per il suo inconfondibile profilo, si è sbriciolato trascinando con sé nel vuoto 35 auto e tre tir. Con un bilancio di morte che ancora provvisorio è di alcune decine di vittime. Rizzo per alcuni interminabili istanti ha temuto anche per i suoi cari.

«Mia sorella abita a 300 metri dal ponte. L’ho chiamata appena appresa la notizia in tv. Per fortuna sia lei che mio cognato e mio nipote non erano in casa in quegli istanti».

Il crollo del ponte costituisce una vera e propria ferita per la città e per la Liguria intera: «É uno snodo fondamentale per la viabilità di tutta la regione. E a maggior ragione quel che è accaduto appare grave. Non solo. Era un simbolo: pare impossibile si sia sbriciolato in quel modo».

 

Leggi il servizio integrale sull'edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi, mercoledì 15 agosto, scaricabile anche da qui

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia