La Regione Lombardia vuole censire rom e sinti
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana conferma che la giunta darà seguito alla decisione del Consiglio regionale, espressa con una mozione, di censire «rom, sinti e camminanti» presenti sul territorio lombardo.
Nel censimento rientreranno anche i campi nomadi, con l’impegno della Regione ad attivarsi per la chiusura degli insediamenti irregolari.
«Il Consiglio regionale è l'organo che rappresenta la volontà di tutti i cittadini. Quindi la giunta non può che adeguarsi alle decisioni del Consiglio», ha aggiunto.
Non ci sono, però, indicazioni sul modo in cui il censimento verrà condotto e nemmeno le sue finalità, considerando il fatto che le persone che vivono nei campi risultano già iscritte alle anagrafi comunali.
«Come esistono gli uffici anagrafe che individuano tutti i cittadini residenti nel nostro Paese, analogamente si farà con chi risiede nei campi - ha detto Fontana -. La volontà della Regione è quella di coinvolgere i Prefetti per definire come operare».
Nell’opposizione c’è chi parla però di speculazione politica, come la consigliera regionale del Pd, Carmela Rozza. «È grave che il presidente Fontana parli di censire gli abitanti dei campi Rom, come se non sapesse che i comuni conoscono già nomi e i numeri degli insediamenti, sia regolari che irregolari - ha dichiarato -. Non occorre una seconda anagrafe, basta quella che già c'è. Il Presidente della Regione non si unisca al coro di chi specula politicamente, ma ci dica come e con che mezzi aiuterà i comuni a superare i campi esistenti».
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