Italia e Estero

La Regione cancella i Tavoli con i pendolari

Anche il comitato bresciano Sbiancalafreccia si unisce al coro: «La Terzi vuole toglierci addirittura la voce»
I pendolari chiedono di riaprire il confronto - © www.giornaledibrescia.it
I pendolari chiedono di riaprire il confronto - © www.giornaledibrescia.it
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Il rapporto tra i pendolari e la Regione oggi più che mai corre sui binari delle polemiche. «La Terzi vuole toglierci addirittura la voce», accusano i rappresentanti di chi viaggia. «Nient’affatto», replica l’assessore regionali ai Trasporti, che però punta il dito contro coloro che «si autoproclamano portavoce». Nell’aspra querelle che si è consumata nelle ultime ore però una cosa è certa: da oltre due anni (complice anche il Covid) non vengono più convocati i cosiddetti Tavoli di quadrante, incontri nei quali coloro che utilizzano il servizio ferroviario avevano la possibilità di interloquire con i gestori.

Ed è proprio su questo punto che si concentra l’attenzione dello storico comitato bresciano Sbiancalafreccia, che si unisce al coro di proteste. «La rilevanza di questi incontri - è stato sottolineato in una nota firmata da un gruppo di pendolari lombardi - è cruciale per poter veicolare in modo efficace informazioni sul servizio ferroviario da Regione, Trenord, Rfi e Ferrovie Nord ai diretti interessati, cioè ai cittadini, tramite i comitati e le amministrazioni locali coinvolte. Questi incontri, previsti dal Contratto di servizio, sono un momento di valutazione sullo stato del servizio e sul miglioramento dello stesso attraverso le segnalazioni da parte di chi quel servizio lo utilizza».

Senonché Claudia Maria Terzi «è stata chiara, determinata e inflessibile: i Tavoli di quadrante non verranno convocati. Questo perché non vuole parlare con i comitati che "non sono eletti ufficialmente" e che per lei "non valgono nulla"». Ma c’è di più: «Oltre ai pendolari verrebbero tagliati fuori anche sindaci ed enti locali che pure partecipavano a tali incontri e che hanno diritto di conoscere in anteprima (e non a cose fatte) modifiche di orario e programmazione ferroviaria».

Tutto ciò fa dire a Emanuele Busi di Sbiancalafreccia che «questo momento di confronto ufficiale con la Regione non deve assolutamente andare perso. La politica deve dialogare e non chiudersi in se stessa». Proprio attraverso il metodo del confronto, non a caso, erano stati ottenuti buoni risultati, come l’aggiunta di nuovi treni da e per Milano: «Quei convogli sono certamente il frutto anche della nostra collaborazione». Ma i temi... sul tavolo restano numerosi: dalla puntualità alla sicurezza, dal sovraffollamento alla qualità del materiale rotabile. «Recentemente poi sono giunte voci sulla volontà di introdurre il biglietto giornaliero - sottolinea Giancarlo Bontacchio -: un titolo di viaggio che sostituirà quello attuale e che potrà essere utilizzato solo nell’arco delle 24 ore: si tratta di una cosa che noi pendolari non vogliamo affatto: va contro alle nostre esigenze».

Dal canto suo l’assessore si difende e prova a gettare acqua sul fuoco: «Non è nelle mie intenzioni né tanto meno della Regione - rimarca la Terzi - abolire i comitati, anzi i rappresentanti dei pendolari elettivamente indicati non sono mai stati messi in dubbio in questi anni. Diverso, invece, è l’approccio di chi si è autoproclamato portavoce dei pendolari senza nessuna istituzionalizzazione di un comitato o a prescindere dalle indicazioni degli stessi pendolari. Un atteggiamento di questo tipo è poco costruttivo nell’ottica di rendere sempre più efficiente il servizio ferroviario regionale».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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