Italia e Estero

La protesta della Fieg, 'il governo sordo sull'informazione'

Il presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti durante la firma di un accordo tra FIEG e SIAE, Roma 30 luglio 2024. ANSA/FABIO FRUSTACI
Il presidente della FIEG, Andrea Riffeser Monti durante la firma di un accordo tra FIEG e SIAE, Roma 30 luglio 2024. ANSA/FABIO FRUSTACI
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ROMA, 14 DIC - Saltano i contributi all'editoria nella legge di Bilancio ma la Federazione Italiana Editori Giornali non ci sta e scende in campo con un duro comunicato e un appello in cui esprime 'sconcerto' per la decisione dei partiti della maggioranza. 'Questo governo si sta dimostrando sordo a ogni iniziativa a sostegno del pluralismo e della libertà di stampa', afferma il presidente della Fieg Andrea Riffeser Monti. 'Non possiamo non prendere atto della latitanza del governo verso ogni iniziativa concreta a sostegno dell'informazione professionale di qualità. Tale sconcertante comportamento mette a rischio l'occupazione di centinaia di giornalisti e di migliaia di occupati delle nostre imprese oltre che a compromettere il diritto dei cittadini ad informarsi e ad essere informati'. 'Ma non restiamo silenti: con un appello che pubblichiamo su tutte le testate quotidiane e periodiche edite dalle nostre imprese - conclude Riffeser - invitiamo tutti i parlamentari, dei gruppi di maggioranza e di opposizione, a porre rimedio alla sordità del governo votando a favore di interventi concreti e adeguati a garantire effettività all'articolo 21 della Costituzione e al pluralismo dell'informazione'. Questo il testo integrale dell'appello: 'Gli editori della Fieg - rilevato che: nella legge di Bilancio si stanziano a sostegno del cinema e degli spettacoli dal vivo (musica, teatro, danza e circhi) 1 miliardo e 60 milioni di euro per il 2025; gli oneri stimati a carico dello Stato per il superbonus 110% sono pari a 123 miliardi di euro; interventi di sostegno al settore sono stati promossi e finanziati dai precedenti governi nella scorsa legislatura - esprimono sconcerto per la decisione dei partiti della maggioranza di governo di abbandonare nella legge di Bilancio per il 2025 il settore dell'informazione professionale e di qualità. Rivolgono un appello a tutti i parlamentari italiani affinché votino gli interventi per garantire effettività all'articolo 21 della Costituzione e al pluralismo dell'informazione'.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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