Italia e Estero

La notizia è vera o falsa? Per molti non è un problema

Solo il 30% dei Millennials sente la necessità di verificare la fondatezza di una notizia, dice uno studio. Il 72% si informa sui social network
Un giovane davanti a un computer - Foto Ansa/Ap Ebrahim Noroozi © The Associated Press
Un giovane davanti a un computer - Foto Ansa/Ap Ebrahim Noroozi © The Associated Press
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Si informano sui social network (72%), e sui giornali online, sui vari motori di ricerca o sui blog degli influencer, fonti alle quali non cercano alternativa nel 39% dei casi. Solo il 30%, di fronte ad una notizia, sente la necessità di verificare che chi l'ha scritta sia un esperto. 

È la fotografia scattata dal sondaggio «Fake News e Millennials» realizzato da Osservatorio metropolitano di Milano e Job Farm tramite un sondaggio online rivolto ai nati tra il 1980 e il 2000 a Milano e Provincia, presentato in occasione del convegno «Fake News: media, giovani e imprese», patrocinato dalla Commissione europea e dalla Città metropolitana di Milano. 

Marianna Vintiadis - Managing Director e Responsabile Kroll Sud Europa, presentando la ricerca ha ricordato come secondo il Global Fraud and Risk Report di Kroll, il 27 per cento dei danni alle imprese a livello globale negli ultimi 12 mesi è derivato da informazioni diffuse sui social media

«Il 63 per cento degli intervistati, 588 business leader in tutto il mondo - ha detto - cita i social media tra le priorità principali per lo sviluppo di una strategia di difesa delle loro organizzazioni. Il danno reputazionale, infatti, che può derivare dalle diffusione di notizie false o imprecise è in aumento e sempre più oggetto di attenzione a ogni livello». 

Duro l'intervento di Massimo Gaudina, capo della rappresentanza milanese della Commissione europea, che ha parlato di un complotto contro l'Ue a suon di fake news: «Le fake sono una delle modalità più utilizzate per screditare l'Unione europea, occultare i suoi successi e manipolarne la percezione presso l'opinione pubblica».

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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