La morte di Margaret Spada, le denunce di trenta donne
ROMA, 11 GEN - Decine di denunce dopo la morte di Margaret Spada, la 22enne di Lentini (Siracusa) deceduta nel novembre scorso dopo un intervento al naso in un ambulatorio medico privato a Roma. Sono tutte donne, una trentina, che hanno subito interventi nello stesso ambulatorio dell'Eur dove la ragazza si sentì male per poi morire nell'ospedale Sant'Eugenio dopo tre giorni di agonia. Nell'immediatezza del caso alcune donne, una ventina, avevano raccontato le loro esperienze sui social ed erano state contattate dai Nas. Poi una decina di denunce sono state fatte direttamente alle autorità competenti. Dai racconti delle donne emergerebbero conferme su alcune irregolarità amministrative nell'ambulatorio riscontrate durante le prime indagini seguite al decesso di Margaret Spada. Primo fra tutti che in quell'ambulatorio sarebbero stati eseguiti interventi che non potevano essere svolti. Inoltre alcune donne parlano di atteggiamenti anche di trascuratezza e assenza di cautela. Secondo quanto raccolto dai carabinieri, una paziente avrebbe detto che durante una visita di controllo in ambulatorio era stata "riaperta" per correggere l'assetto della protesi al seno. Un'altra, invece, parla di medici che fumavano mentre intervenivano su di lei. Non si esclude però che alcuni racconti siano fatti per ottenere risarcimenti per questo su ogni denuncia è stato aperto un fascicolo e si stanno facendo verifiche scrupolose. Intanto vanno avanti le indagini sulla morte di Margaret Spada per la quale sono indagati i due medici titolari dello studio dell'Eur, padre e figlio, Marco e Marco Antonio Procopio. Si attende il risultato dell'esame tossicologico che chiarirà l'origine della morte della 22enne. I primi esami avevano sollevato varie ipotesi: una reazione ai farmaci dell'anestetico come il fatto che alla ragazza era stato permesso di mangiare prima dell'intervento, come precisato dal legale della famiglia. Sotto esame anche un presunto ritardo nell'attivazione dei soccorsi o una possibile patologia pregressa della giovane. Nel corso degli accertamenti comunque era emerso che nell'ambulatorio non potevano essere svolti interventi di natura chirurgica, come evidenziato anche dal governatore della regione Lazio Francesco Rocca, ma in un'autocertificazione un responsabile del centro assicurava che in quei locali si svolgevano solo i controlli pre e post operatorio.
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