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La ministra Rachida Dati a un programma rap, scoppia la polemica

epa11070969 Newly appointed French Minister of Culture Rachida Dati attends the handover ceremony in Paris, France, 12 January 2024. The newly Reshuffled cabinet for France's new Prime Minister Gabriel Attal was announced on January 11, two days after President Macron announced his nomination to become the youngest French head of the government.  EPA/MOHAMMED BADRA
epa11070969 Newly appointed French Minister of Culture Rachida Dati attends the handover ceremony in Paris, France, 12 January 2024. The newly Reshuffled cabinet for France's new Prime Minister Gabriel Attal was announced on January 11, two days after President Macron announced his nomination to become the youngest French head of the government. EPA/MOHAMMED BADRA
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PARIGI, 13 FEB - La ministra della Cultura, Rachida Dati, va come ospite in un programma dedicato al rap e alle musiche urbane su Twitch e scoppia la polemica: secondo Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National (estrema destra), il programma "Dvm show" è "il covo di un rapper antisemita sotto inchiesta per apologia di terrorismo dopo aver inneggiato, qualche giorno fa, alla strage di Nizza". L'allusione di Bardella è all'esibizione del rapper Freeze Corleone al "Dvm show", per la quale il musicista è indagato. Il 9 febbraio, infatti, ha eseguito il brano "Haaland", del rapper tedesco Luciano, in cui le parole sembrano far riferimento all'attentato che ha provocò la morte di 86 persone a Nizza il 14 luglio 2016. Il brano descrive un personaggio, "Kalidou", che "sbarca nel rap come un camion che bombarda a fondo sulla....". Non vengono pronunciate le parole Promenade des Anglais, luogo dell'attentato, ma la rima dei versi precedenti, in francese, le suggerisce in modo abbastanza esplicito. Al suo arrivo negli studi della trasmissione, che sorgono nella banlieue di Parigi, la Dati è stata applaudita a lungo: "avevo preso l'impegno di venire, sono state accolta bene. Voi - ha detto al microfono - siete la cultura popolare. Una cultura che parla a tutta una generazione, ben al di là della generazione di mia figlia, voi parlate anche un po' a me". Sull'onda dell'entusiasmo, la ministra ha poi invitato il presentatore a registrare una puntata al ministero della Cultura. "Ma noi facciamo rumore, lo sai", ha detto uno dei conduttori alla ministra, che ha risposto fra gli applausi: "un ministero della Cultura senza rumore non è un ministero della Cultura".

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