Kim è «uscito dai radar» dal 12 aprile
Il mistero sullo stato di salute di Kim Jong-un resta fitto, mentre spunta adesso che la Cina ha inviato un team nello Stato eremita con esperti medici «per consigliare il leader nordcoreano». La delegazione, partita giovedì, ha avuto alla guida un funzionario dell’International Liaison Department del Partito comunista, struttura con i legami più stretti con lo storico alleato, nel mezzo delle indiscrezioni contraddittorie sulle condizioni del supremo leader.
L’agenzia Reuters, sul proprio sito, ha ricostruito quanto appreso da più fonti: il team è impegnato in una missione il cui peso non è stato immediatamente determinabile in relazione al grado di salute di Kim, ma si tratta - se confermato - di un altro tassello del puzzle iniziato pochi giorni fa.
Il Daily Nk, sito web di Seul ben informato sulle vicende di Pyongyang, aveva riportato a inizio settimana che il 12 aprile Kim sarebbe stato sottoposto a un’operazione cardiovascolare per i problemi di salute cronici e che starebbe recuperando i postumi in una villa sul monte Kumgang.
La Cnn, a stretto giro, aveva detto che l’intelligence Usa aveva acceso un faro con Kim indicato «in grave pericolo». Quanto basta per moltiplicare in poche ore le voci sulla sua sorte, seguendo tutto lo spettro delle ipotesi, decesso incluso, mentre da ultimo si è aggiunto il settimanale scandalistico nipponico Shukan Gendai che ha parlato di «stato vegetativo» di Kim dopo la procedura mal riuscita di inserimento di uno stent.
Eppure, l’Ufficio della presidenza sudcoreana era intervenuto per ridimensionare la vicenda, parlando di assenza di «segnali insoliti» nel Nord, mentre il presidente Usa Donald Trump si era spinto oltre, definendo «non corretto» il report su Kim. Fatto sta che la Kcna, l’agenzia ufficiale, il 12 aprile ha riferito che il leader aveva presieduto il Politburo del Partito dei Lavoratori tenuto il giorno prima.
Da allora Kim è uscito dai radar dei media nordcoreani, anche in occasione del 15 aprile, il «giorno del Sole», dedicato al compleanno del nonno Kim Il-sung, «presidente eterno» e fondatore dello Stato.
Alcuni osservatori sentiti dall’Ansa hanno fatto notare che ai confini nordcoreani, con Pechino e con Seul, non sono stati registrati «movimenti inconsueti» tali da giustificare scenari eccezionali e di crisi.
E nello Stato eremita, la situazione sembra essere calma. Inoltre, col peso acquisito da Pyongyang, anche a causa del suo arsenale atomico, è difficilmente sostenibile un silenzio prolungato sulla massima leadership. I media nordcoreani, silenziosi sulla sorte del leader, hanno ricordato l’anniversario della fondazione della Korean People’s Revolutionary Army, le forze armate all’origine dell’attuale Esercito del popolo coreano (Kpa), organizzate da Kim Il-sung il 25 aprile del 1932 contro l’occupazione giapponese.
«È fermo impegno del supremo leader Kim Jong-un sviluppare ulteriormente le nostre forze armate rivoluzionarie in forze armate della vera natura rivoluzionaria del Partito», ha scritto in un editoriale il Rodong Sinmun, la voce del Partito dei Lavoratori.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato