Italia e Estero

Kazan, strage a scuola: l'ennesima «Columbine» russa

Ancora incerto il quadro: per il governatore del Tatarstan il 19enne arrestato avrebbe agito da solo. Incerto il numero delle vittime
  • Kazan, i soccorsi dopo la strage nella scuola russa
    Kazan, i soccorsi dopo la strage nella scuola russa
  • Kazan, i soccorsi dopo la strage nella scuola russa
    Kazan, i soccorsi dopo la strage nella scuola russa
  • Kazan, i soccorsi dopo la strage nella scuola russa
    Kazan, i soccorsi dopo la strage nella scuola russa
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Tragedia in Russia nel primo giorno di lavoro dopo il lungo ponte di maggio. A Kazan, la capitale del Tatarstan, un giovane di 19 anni si è reso protagonista di una strage, entrando nella scuola numero 157 - dove si era diplomato quattro anni fa - e aprendo il fuoco all'impazzata armato di una mitragliatrice. Pesantissimo il bilancio delle vittime. Il governatore del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, parla di sette morti e sedici feriti, alcuni gravissimi. Ma le agenzie russe, citando fonti di polizia, hanno riferito di 11 morti
e oltre trenta feriti
.

Le informazioni al momento disponibili sono confuse e a tratti contraddittorie. Sempre stando a Minnikhanov l'autore della strage sarebbe uno solo e avrebbe agito secondo la logica del «lupo solitario». Ma i media hanno riferito di un secondo assalitore, prima bloccato al quarto piano dell'edificio e poi «neutralizzato» - ovvero ucciso - dalle forze dell'ordine. Anche il Comitato nazionale antiterrorismo (CNA) ha riferito di «sette scolari morti» in seguito all'attacco alla scuola di Kazan. Per il Comune, invece, i morti sarebbero «otto», perché al macabro bilancio va aggiunta una maestra di prima elementare, a quanto pare freddata davanti ai suoi alunni.

Ad aggiungere particolari drammatici sono poi i molti testimoni oculari. Dilyara Samigullina, che stava passando davanti all'edificio scolastico al momento della sparatoria, ha detto alla Tass di aver visto «diversi ragazzi» saltare giù dal terzo piano (che in Italia equivale al secondo, ndr) per sfuggire evidentemente al loro carnefice. Novaya Gazeta scrive che due di loro sarebbero morti proprio in seguito a questo gesto. Un altro testimone - citato da Kommersant - ha poi riferito di aver udito «un'esplosione» in concomitanza con la sparatoria.

Minnikhanov ha descritto l'accaduto come una «sciagura» per il Tatarstan e tutta la Russia. Vladimir Putin ha espresso le sue «profonde condoglianze» ai genitori delle vittime e ha disposto un giro di vite nell'uso delle armi da parte dei civili (il 19enne autore della strage pare che abbia ricevuto l'arma, registrata a suo nome, verso fine aprile). Alcuni  osservatori hanno notato come le restrizioni erano già state ordinate da Putin dopo una tragedia analoga in una università di Kerch, in Crimea, nell'ottobre del 2018. Episodio quest'ultimo che, proprio come quello appena avvenuto a Kazan, ricorda molto da vicino la drammatica vicenda di Columbine: anche in quel caso, la scuola della cittadina americana divenne teatro di un massacro compiuto da due studenti armati fino ai denti e finì col divenire oggetto di un celebre docufilm di Michael Moore («Bowling a Columbine»). 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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