Ius Soli, la Camera approva la cittadinanza ai nati in Italia
Dopo 23 anni approvata alla Camera la legge sulla cittadinanza per i bambini nati o cresciuti in Italia. Viene previsto uno "Ius Soli" temperato per i bambini nati nel nostro Paese da genitori ormai radicati in Italia e uno "Ius Culturae" per coloro che sono arrivati in Italia sotto i 12 anni e hanno frequentato per almeno cinque anni la scuola italiana.
La rivoluzione è contenuta nella proposta di legge passata a Montecitorio malgrado il no di Fi, Fdi e Lega e l'astensione di M5S. Esultano invece, la presidente della Camera Laura Boldrini ed il Pd, che parla di «legge di civiltà». Il provvedimento si sposta ora al Senato per l'esame dell'altro ramo del Parlamento.
Attualmente, la cittadinanza italiana si acquista "iure sanguinis" cioè per diritto di sangue per i nati nel nostro Paese da almeno un genitore italiano. In base al testo approvato, invece, potranno richiedere la cittadinanza italiana i minori nati in Italia, figli di genitori stranieri. Sarà però necessario che almeno uno dei due genitori sia in possesso di
permesso di soggiorno Ue di lungo periodo. La richiesta dovrà essere presentata dai genitori con un'espressa dichiarazione di volontà.
L'altra possibilità introdotta è quella per i ragazzi che arrivano in Italia entro i 12 anni e risultino residenti al compimento dei 18: in questo caso bisognerà aver frequentato regolarmente per almeno cinque anni nel territorio nazionale uno o più cicli di istruzione. Se si tratta del ciclo di istruzione primaria bisognerà anche averlo concluso positivamente.
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