Italia e Estero

Ischia, un filo rosso tra Brescia e l'isola ferita dal sisma

Dai turisti bresciani sorpresi dal sisma sull'isola di Ischia ad una delle due vittime che era nata nella nostra città
I BRESCIANI A ISCHIA
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Un filo sottile. Ma che lega la tragedia di Ischia alla Leonessa. E' quello che riporta ai natali bresciani di Marilena Romanini, la seconda vittima, estratta dalle macerie della casa sotto le quali è rimasta sepolta in località Maio, a Casamicciola. 

Era nata infatti a Brescia 65 anni fa e fino a pochi anni or sono aveva vissuto a Monte San Giusto, nel Maceratese. Separata, una figlia - subito partita per Ischia - di casa a Civitanova Marche (dove lei stessa aveva vissuto anni addietro), la Romanini era una infermiera in pensione. Si trovava sull'isola in vacanza. 

Lo scorso anno era stata al vicino hotel Vinetum - racconta il proprietario dell'albergo - poi quest'anno la decisione di prendere in affitto l'appartamento dove si trovava ieri sera: quella che si è sbriciolata sotto le scosse del terremoto.

Marilena Romanini amava l'isola d'Ischia, in particolare Casamicciola e per questo aveva deciso di passare un lungo periodo di vacanza sull'isola.

E da Ischia giungono le testimonianze dei bresciani che si trovavano sull'isola in ferie e che all'improvviso hanno dovuto fare i conti con l'incubo del sisma: «Abbiamo sentito un boato, poi la terra ha tremato» ha raccontato Stefano Gitti, sull'isola campana assieme alla fidanzata. Poi la paura per le strade, la gente che si riversa fuori dagli edifici, la corsa ai traghetti, il via vai dei mezzi di soccorso: «Si vedono distese di cornicioni per strada e calcinacci riversi a terra ovunque»

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