Ipotesi zona rossa dalla Vigilia all'Epifania, oggi il vertice
Un «ritocchino» ai divieti già vigenti, che porterà a «qualche misura ulteriore». Questa l'espressione scelta dal premier Giuseppe Conte per anticipare la stretta che potrebbe essere varata già oggi, dopo il vertice con il presidente del Consiglio e i capidelegazione delle Regioni atteso per mezzogiorno.
Una stretta volta anzitutto a scongiurare la peggiore delle ipotesi: un Natale in lockdown. Ma proprio sul periodo che va dalla Vigilia di Natale all'Epifania si punta l'attenzione dell'esecutivo, al quale il Cts ha fornito solo un'indicazione di massima sulla necessità di ulteriori provvedimenti per contrastare la diffusione del coronavirus.
La linea rigorista del governo - rappresentata dai ministri Speranza, Boccia e Franceschini - propenderebbe per un'Italia in zona rossa: due settimane di ritorno al passato per scongiurare la terza ondata a gennaio. Boccia, apparso in serata in tv a Di Martedì è stato chiaro: «Cenoni? Folle. Li faremo il prossimo anno. Qui dobbiamo salvare vite».
Altra ipotesi un inasprimento delle misure, sempre facendo ricorso alla normativa già in essere, ma senza arrivare al livello di massima compressione delle libertà. In altre parole l'adozione di una zona arancione, che di fatto ridurrebbe la mobilità senza escluderla totalmente.
ZONA GIALLA. Attualmente le regioni gialle devono rispettare le misure restrittive più «morbide» previste dal Dpcm. I ristoranti e i bar sono aperti fino alle18, i negozi restano aperti fino a orario di chiusura. I centri commerciali sono chiusi nei weekend. È possibile spostarsi all'interno della Regione e da una Regione gialla all'altra.
ZONA ARANCIONE. I ristoranti e bar restano chiusi per tutta la giornata. I negozi restano aperti. La Dad è prevista solo alle superiori. La circolazione all'interno di un Comune è permessa ma non lo è abbandonare il proprio Comune di residenza, domicilio o abitazione. È vietato entrare o uscire dalla Regione.
ZONA ROSSA. Vengono applicate le misure più restrittive previste dal governo. L'uscita di casa va motivata, sono chiusi bar, ristoranti, negozi, la Dad è prevista dalla seconda media in poi (anche se durante le festività le scuole rimarranno tutte chiuse). È vietato spostarsi da un Comune all'altro, nonchè uscire od entrare nella Regione. Torna l'autocertificazione anche per gli spostamenti all'interno di una città.
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