Italia e Estero

Inchiesta sui rifiuti petroliferi, si dimette il ministro Guidi

Federica Guidi, titolare dello Sviluppo economico, in un'intercettazione avvisò il compagno indagato dell'approvazione di un emendamento
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«Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro». 

Lo ha scritto il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi al presidente del consiglio, Matteo Renzi. 

«Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò - prosegue Guidi - come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso paese». 

Guidi si è dimessa dopo che è scoppiato il caso di un'intercettazione, politicamente controversa per la posizione del ministro, tra la stessa e il compagno Gianluca Gemelli, quest'ultimo indagato dalla Procura di Potenza nell'ambito di un'inchiesta sullo smaltimento di rifiuti petroliferi nel centro Eni.

«Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato quell'emendamento», disse l’ormai ex ministro al compagno. L’emendamento sarebbe andato in contro agli interessi imprenditoriali di Gemelli. 

L'intercettazione chiama in causa anche il ministro Maria Elena Boschi: «Anche Maria Elena è d'accordo» disse Guidi.

 

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