Italia e Estero

In Olanda una messa dura da tre settimane. Ecco perché

In una parrocchia protestante dell'Aja, in Olanda, la celebrazione non si ferma dal 26 ottobre. Obiettivo salvare una famiglia dal rimpatrio
Uno scorcio dell'Aja (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio dell'Aja (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Una messa-maratona che va avanti da tre settimane no stop, anche di notte, e che funziona come una staffetta, con un'alternanza di pastori che arrivano da tutto il Paese, per evitare la deportazione dall'Olanda di una famiglia armena nella loro terra d'origine

È quanto sta avvenendo dallo scorso 26 ottobre nella parrocchia di Bethel, all'Aja, con il sostegno della Chiesa protestante locale, che ha risposto alla richiesta d'aiuto dei Tamrazyan, madre, padre e tre figli di 15, 19 e 21 anni, che risiedono nei Paesi Bassi dal 2010. Il loro permesso di soggiorno è però  giunto al termine ed è così arrivato l'ordine di rimpatrio ed espulsione, sebbene i ragazzi frequentino chi la scuola e chi l'università.

Una possibilità per ribaltare la situazione sarebbe una decisione ad hoc del ministero dell'asilo, tramite il «perdono» per i figli che vanno a scuola, ma il premier Mark Rutte ha già escluso questa possibilità. La famiglia, cristiana credente come è norma tra gli armeni, allora ha avuto l'idea di chiedere «asilo» in chiesa: consuetudine vuole che le forze dell'ordine non possano intervenire quando una celebrazione religiosa è in corso. «Non so per quanto potremo continuare, ma non per questo non era giusto provarci, facciamo affidamento all'autorità giudiziaria, pensiamo che questa famiglia meriti che le sia data una chance», ha spiegato il pastore Theo Hettema.

Intanto si susseguono giorno e notte preghiere, canti, salmi, letture e musica, mentre la famiglia Tamrazyan vive ormai di fatto segregata dentro la parrocchia, senza potere più uscire.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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