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In Giappone sempre più abitazioni ospitano una sola persona

epa06287907 An elderly woman watches traditional dance in Joge city, Hiroshima prefecture, Japan, 25 October 2017. Japan is believed to have the highest elderly population in the world. 33 percent of the population is above the age of 60, according to government statistics. EPA/EVERETT KENNEDY BROWN
epa06287907 An elderly woman watches traditional dance in Joge city, Hiroshima prefecture, Japan, 25 October 2017. Japan is believed to have the highest elderly population in the world. 33 percent of the population is above the age of 60, according to government statistics. EPA/EVERETT KENNEDY BROWN
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TOKYO, 14 NOV - Sempre più abitazioni con una singola persona in Giappone, a fronte del progressivo calo dei matrimoni, il declino delle nascite e l'allungamento delle aspettative di vita. Secondo le più recenti proiezioni dell'Istituto nazionale della Popolazione, che tengono conto dell'ultimo censimento di quattro anni fa, nel 2050 oltre il 40% delle case in 27 prefetture del Paese sarà occupato da un solo individuo, e il 20% di queste persone avranno più di 65 anni di età in almeno 32 prefetture delle 47 che compongono il Giappone. Il trend è già in atto, avverte l'istituto nazionale, ed è prioritario creare un sistema in cui gli anziani possano ricevere se necessario assistenza medica e infermieristica. Nel 2020, a livello nazionale c'erano 21,15 milioni di famiglie unipersonali, pari al 38% del totale, con una percentuale che superava il 40% solo in cinque prefetture: Tokyo al 50,2%, Osaka al 41,8%, Kyoto al 41,2%, Fukuoka al 40,7% e l'Hokkaido al 40,5%. Nel 2050 si prevede che questo tipo di famiglie unipersonali aumenterà a 23,3 milioni, pari al 44,3% a livello nazionale, e la percentuale è destinata ad aumentare nelle aree rurali. L'aumento del numero di anziani che vivono da soli è dovuto in gran parte al calo dei matrimoni. Secondo l'istituto, nel 2020 la percentuale di coloro che non si sono mai sposati all'età di 50 anni sarà del 28,25% per gli uomini e del 17,81% per le donne. "Il numero di anziani senza parenti stretti è in continuo aumento", sottolinea l'istituto, aggiungendo che "diventa sempre più importante intervenire sulla comunità, per garantire un sostegno duraturo in campo medico e infermieristico".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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