In California il vento dà tregua ma monta la rabbia
ROMA, 11 GEN - In California il vento, in attesa di rianimarsi, concede una breve tregua, mentre crescono rabbia e polemiche fra i californiani per la gestione dell'emergenza incendi. I cinque principali roghi finora hanno ucciso almeno 11 persone, distrutto oltre 10.000 edifici, fra cui migliaia di case di gente comune oltre alle ville dei Vip, mandato in fumo 15.000 ettari di terreno, un'area che già ieri si stimava eguagliasse la superficie di San Francisco, causato danni per almeno 150 miliardi di dollari e creato quello che Joe Biden, ha definito uno "scenario da guerra". Il presidente uscente ha dichiarato che "troppi demagoghi" cercano di approfittare delle difficoltà e della galoppante disinformazione, che nutre anche teorie complottiste.. Il governatore dello Stato, Gavin Newsom, diventato bersaglio dei repubblicani e del presidente eletto, Donald Trump, ha ordinato un'inchiesta, "una indagine indipendente e approfondita" sulla scarsità d'acqua che ha messo fuori uso molti idranti soprattutto nelle prime, decisive fasi degli incendi. Un problema "profondamente allarmante", ha scritto in una lettera aperta Newsom: "Abbiamo bisogno di risposte sul perché questo sia accaduto". La responsabile dei vigili del fuoco, Kristin Crowley, ha denunciato all'emittente Kttv, collegata a Fox News, che "mancano sempre personale, risorse e fondi". Ma monta anche la polemica per i falsi, fuorvianti allarmi iniziali. Il coprifuoco è in vigore dal tramonto in tutte le aree sgomberate per prevenire saccheggi e atti di sciacallaggio, che sono però già accaduti in gran numero: "Se vi troviamo in quelle zone, siete passibili di arresto" e fino a sei mesi di carcere, ha dichiarato il capo del Dipartimento di polizia di Los Angeles (Lapd), Jim McDonnell.
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