In Bassa Valle Seriana, 4 su 10 hanno avuto il Covid-19
Sono una fotografia precisa di quanto accaduto nel Bergamasco, una delle zone più colpite dalla pandemia, i 22.559 test sierologici effettuati con la campagna di screening in Bassa Valle Seriana: il 41,8% degli abitanti dell'area che include Alzano e Nembro sono positivi al Covid. Per l'indagine di sieroprevalenza Sars-CoV-2 condotta dall'Istat, in Italia le persone che hanno incontrato il virus sono il 2,5%, in Lombardia il 7,5%.
La percentuale si impenna in Val Seriana da subito pesantemente colpita dal virus, tanto che la Procura di Bergamo sta indagando sulla gestione dell'emergenza e sulla mancata zona rossa. Attualmente, dei 9.431 abitanti che secondo i test sierologici sono venuti a contatto con il Covid-19, 154 sono risultati ancora positivi al virus, pari all'1,7%. Tra i tre centri maggiormente colpiti Nembro ha una positività sierologica del 48,8%; Albino del 42,6%; Alzano Lombardo del 34,8%. «Questi valori - commenta l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera - sono proporzionali all'impatto di Covid-19 su tali comuni nel corso dell'epidemia».
La maggior parte dei positivi (43%) ha tra i 55 ed i 74 anni. Le quote di positività riscontrate, per Alberto Zucchi, direttore del Servizio Epidemiologico Aziendale di Ats Bergamo, evidenziano «una situazione in cui, in particolare per la fascia da 55 a 79 anni di età, è presente una rilevante quota di popolazione immune». E ciò «porta ad un prudenziale ottimismo». «I dati che sono emersi - commenta Massimo Giupponi, direttore generale dell'Ats di Bergamo - sono utili a comprendere meglio quanto accaduto e quindi ci consentono di programmare il futuro non sulla base di impressioni o dati parziali, ma sulla base di una metodologia e strumenti validati».
Inoltre, «il lavoro di rete messo in campo su un territorio così vasto come la Bassa Valle Seriana (e in un periodo non certamente agevole per la partecipazione dei cittadini) ha consentito anche di testare una macchina organizzativa che diventa un patrimonio del nostro territorio, particolarmente importante in previsione del Piano Emergenza Autunno che avrà bisogno della collaborazione di tutti quanti». Per Claudio Cancelli, sindaco della città più colpita (lui stesso contagiato), Nembro, la campagna sierologica è «un grande risultato» perché «si è risposto ad una domanda pressante da parte dei cittadini dell'area più pesantemente colpita dalla diffusione del Covid-19 che ha pagato un tremendo tributo in termini di malati e di decessi». Per questo «confidiamo - è il suo auspicio - che i risultati della campagna sierologica possano costituire un sapere che sarà valorizzato, al di là della già positiva risposta in termini di esiti ai nostri cittadini».
Che i sindaci della Valle premessero per uno screening di massa lo ricorda anche il primo cittadino di Alzano, Camillo Bertocchi: «Abbiamo fin da subito molto insistito come Comune affinché si svolgessero i test sierologici di massa sulla popolazione della valle Seriana, al fine di avere una fotografia della situazione epidemiologica e comprendere la reale diffusione del virus, in un ambito così violentemente colpito». Il sindaco di Albino, Fabio Terzi, nota che dalla campagna «emergono dati attualmente molto rassicuranti visto la bassissima percentuale di soggetti ancora positivi tra i testati». Ed ecco che lo screening di massa - ricorda - non è indispensabile solo per «per meglio capire le dinamiche e le modalità di diffusione del virus ma anche e soprattutto per farci trovare pronti di fronte ad un'eventuale seconda ondata». Intanto oggi la Lombardia registra 5 decessi per il Covid e 138 nuovi casi di positività, molti dei quali legati a un focolaio in un'azienda agricola del Mantovano, ma ci sono 17 contagi anche in provincia di Bergamo e 15 nel Bresciano.
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