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Imprenditore ucciso: chiesta conferna ergastolo per nipote

Una veduta esterna della ditta Bozzoli, il cui proprietario, l'imprenditore bresciano Mario Bozzoli, e' scomparso nel nulla da una settimana, Marcheno (Brescia), 16 ottobre 2015. ANSA/ SIMONE VENEZIA
Una veduta esterna della ditta Bozzoli, il cui proprietario, l'imprenditore bresciano Mario Bozzoli, e' scomparso nel nulla da una settimana, Marcheno (Brescia), 16 ottobre 2015. ANSA/ SIMONE VENEZIA
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BRESCIA, 01 LUG - Il sostituto procuratore generale in Cassazione ha chiesto la conferma della condanna all'ergastolo nei confronti di Giacomo Bozzoli e quindi di respingere il ricorso del 39enne bresciano condannato in primo e secondo grado per l'omicidio dello zio Mario, l'imprenditore di Marcheno, nel Bresciano, svanito nel nulla l'otto ottobre 2015 all'interno della fonderia che gestiva con il fratello e con i nipoti. Per il pg non c'è violazione di legge nella "doppia conforme" e nemmeno vizio di motivazione. Per l'accusa Mario Bozzoli è sicuramente morto ed è morto all'interno della sua azienda, "le piste alternative sono accreditabili solo nel campo della magia", ha sostenuto la pg. Che poi ha aggiunto: "le lunghe indagini non sono stata un'ostinata ricerca di un colpevole, ma un'ostinata ricerca delle prove che a quel colpevole hanno portato". La sentenza è attesa in serata. La difesa di Bozzoli attraverso un ricorso di 240 pagine ha chiesto per undici motivi di annullare la sentenza. In aula non è presente Giacomo Bozzoli, sempre stato in libertà in questi nove anni, e nemmeno la vedova e i figli di Mario Bozzoli. Presente invece Adelio Bozzoli, padre dell'imputato e fratello dello scomparso e che ha sempre ritenuto innocente il figlio Giacomo.

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