Italia e Estero

Imprenditore ucciso a Cologno, l'auto del killer rubata a Brescia

Nelle indagini sull'omicidio di un 63enne freddato nel Milanese con 11 colpi di pistola spunta un'auto sparita dal Bresciano
  • Carabinieri sul luogo dell'omicidio a Cernusco: l'auto del killer rubata a Brescia
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  • Carabinieri sul luogo dell'omicidio a Cernusco: l'auto del killer rubata a Brescia
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    Carabinieri sul luogo dell'omicidio a Cernusco: l'auto del killer rubata a Brescia
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È stata ritrovata a Cologno Monzese l'auto che si ritiene sia stata impiegata per uccidere Donato Carbone, l'imprenditore edile di 63 anni freddato con 11 colpi di pistola venerdì a Cernusco sul Naviglio, nel Milanese. E a quanto emerso, l'auto risulta essere stata rubata a Brescia, un mese fa: il 18 settembre. Si tratta di un'Opel Corsa che sarebbe stata identificata grazie alla testimonianza di una vicina della vittima, che si sarebbe trovata faccia a faccia con l'assassino subito dopo il delitto, mentre questo usciva dal vano garage del condominio teatro del delitto.

Una circostanza che allarga le indagini anche alla nostra provincia, anche se resta da capire se il veicolo non sia stato sottratto qui solo per ragioni casuali o logistiche e se da ultimo chi lo ha rubato sia la stessa persona che ha premuto il grilletto undici volte nel Milanese.

Già nei giorni scorsi i militari erano al lavoro attorno alle tracce di un'auto di piccola cilindrata, indicata da alcuni testimoni del brutale delitto costato la vita al 63enne, freddato mentre parcheggiava l'auto nel box nel condominio dove viveva in via Don Milani, a Cernusco.

Intanto proseguono gli accertamenti sulla vita di Carbone che aveva una ditta di ristrutturazioni che negli ultimi tempi aveva chiuso, forse anche in relazione a una malattia che aveva colpito il 63enne. Non aveva particolari debiti né contenziosi aperti. Anche la sua fedina penale non fornisce una traccia precisa, poichè l'unica ombra era un precedente di polizia di poco rilievo risalente a 40 anni fa. Durante la notte, i carabinieri del Nucleo investigativo diretti da Michele Miulli, hanno perquisito il suo appartamento che si trova nello stabile a pochi metri dalla rampa d'accesso ai box dove è stato ucciso. Nell'abitazione dove vive con la moglie che in quel momento era via con amici, non sarebbero stati trovati elementi di particolare interesse. 

Sul luogo dell'omicidio sono stati rinvenuti 11 bossoli, i colpi sono stati esplosi a distanza ravvicinata e 10 di questi hanno colpito la vittima all'altezza del braccio. Uno soltanto, che si ritiene possa essere il colpo fatale, lo ha centrato al collo.

Secondo una prima ricostruzione, Carbone è sceso dall'auto per aprire il proprio box e il killer lo ha sorpreso un quel momento, sparandogli mentre tentava di risalire a bordo. Chi ha sparato ha lasciato sul posto il cellulare del 63enne. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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