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Ilva, muore per un tumore a 39 anni l'operaio campione di karate

Mario Amodio aveva raccontato della polvere che respirava in acciaieria, «me la sentivo in gola tutto il giorno»
Lo stabilimento dell'Ilva - ANSA / CIRO FUSCO
Lo stabilimento dell'Ilva - ANSA / CIRO FUSCO
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A 39 anni è morto Mario Amodio, ex operaio del reparto Carpenteria dello stabilimento Ilva di Taranto che nel 2005 aveva contratto la sclerosi multipla e nel 2008 un carcinoma alla lingua che gli impediva di interloquire.

Mario era stato campione mondiale di karate contact nel 2007. L'ex operaio, insieme alla moglie Felicetta, aveva raccontato la sua storia in una intervista concessa alla Gazzetta del Mezzogiorno, nel corso della trasmissione Rai di Domenico Iannacone «I Dieci ComandamentI» e a Ugl Tv.

«Operavo - svelò - sui convertitori, nelle acciaierie, tra lance che immettono ossigeno e saldatrici. Lì la polvere minerale brillava, me la ricordo ancora come un incubo luccicante. Me la sentivo in gola tutto il giorno».

Il lavoratore perse anche l'assegno di accompagnamento dell'Asl perché dissero che le sue condizioni erano migliorate. In un post su Facebook, Iannacone sottolinea di aver «ricevuto una notizia che non avrei voluto mi giungesse. Il mio amico Mario Amodio ci ha lasciati. Ho conosciuto Mario in una puntata de I dieci comandamentI. Mario si era ammalato di tumore lavorando all'Ilva di Taranto e piano piano aveva perso anche la sua voce e le sue forze. Nella sua vita era stato campione di arti marziali e con lo spirito del campione aveva combattuto la sua battaglia contro la malattia e il ricatto del lavoro a Taranto. Felicetta, sua moglie, è stata al suo fianco fino alla fine parlando per lui, diventando "La voce di Mario". Oggi - scrive Iannacone - te ne sei andato ma la tua voce continuerò a sentirla sempre nel mio cuore».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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