Il virus già a Wuhan tra agosto e ottobre? «Per ora solo ipotesi»
Non bastasse il coronavirus a creare confusione, ci si mettono anche studi e dichiarazioni sull'origine del virus e sulle tempistiche della sua prima diffusione a Wuhan. Un tema sul quale nelle ultime ore si succedono due distinte uscite, all'apparenza - ma solo all'apparenza - contradditorie.
Da un lato quelle degli studiosi di Harvard che da alcune osservazioni satellitari desumono una probabile diffusione del coronavirus a Wuhan già la scorsa estate. Dall'altro quelle di Ricciardi, rappresentante dell'Oms in Italia, che invita alla prudenza circa l'esistenza di prove certe della diffusione del virus anche solo lo scorso ottobre nella città cinese.
A sostenere che il coronavirus circolasse a Wuhan, l'epicentro della pandemia, già ad agosto del 2019, cioè mesi prima che il governo di Pechino informasse l'Organizzazione mondiale della Sanità della scoperta di una nuova pericolosa malattia respiratoria, è uno studio della Harvard Medical School in collaborazione con l'ospedale pediatrico di Boston basato su una serie di foto satellitari degli ospedali del capoluogo dell'Hubei.
Attraverso tecniche di solito utilizzate dai servizi segreti, i ricercatori americani hanno esaminato oltre 300 immagini dei cinque principali ospedali di Wuhan e notato un fatto insolito: da agosto a ottobre dell'anno scorso le auto parcheggiate fuori dagli istituti erano quasi il doppio rispetto a quelle del 2018. Non solo, in quei tre mesi c'erano nei parcheggi degli ospedali della città più macchine che in altri periodi su un arco di diversi anni.
Satellite data suggests #coronavirus may have hit China earlier: researchers
— David Paulk 波大卫 (@davidpaulk) June 8, 2020
A team led by @johnbrownstein of @harvardmed “observed a dramatic increase in hospital traffic outside five major Wuhan hospitals beginning late summer and early fall 2019.” https://t.co/QUmdvKPles pic.twitter.com/rXGlDiUR8X
«Quando abbiamo messo insieme le immagini, ci siamo resi conto che non era possibile. Qualcosa stava accadendo molto prima che fosse individuato l'inizio della pandemia di coronavirus», ha spiegato in un'intervista all'Abc il dottor John Brownstein, capo della ricerca, sottolineando che tra settembre e ottobre, cinque dei sei ospedali fotografati hanno visto il loro più alto volume giornaliero di automobili. Nell'ospedale per donne e bambini della metropoli cinese, rivela lo studio, nell'ottobre del 2019 è stata registrata la presenza di ben 714 macchine, mentre nello stesso mese del 2018 se ne contavano soltanto 393. I ricercatori ammettono di non essere in grado di provare che il sovraffollamento degli ospedali sia collegato al Covid-19. Anche perché il periodo considerato coincide con quello dell'influenza stagionale. Ma c'è un altro elemento nel loro studio. Nei mesi in cui sono state scattate le immagini satellitari, sulla versione cinese di Google, Baidu, c'è stato un aumento delle ricerche con le parole chiave «diarrea» e «tosse». Ora, sostengono i ricercatori, mentre la tosse è anche uno dei sintomi dell'influenza stagionale, la diarrea è legata specificamente al coronavirus. Una portavoce del ministero degli Esteri cinese ha bollato lo studio di Boston come «ridicolo». «È ridicolo, incredibilmente ridicolo, arrivare ad una conclusione del genere basandosi su osservazioni così superficiali come l'aumento del traffico», ha dichiarato Hua Chunying.
L'argomento è delicato. In questi mesi il governo di Pechino è stato accusato da più parti di non essere stato tempestivo e trasparente nella comunicazione su un virus che ha ucciso oltre 400.000 persone in tutto il mondo e ne ha contagiate più di 7 milioni. Un comportamento che, secondo una recente inchiesta dell'Associated Press non confermata ufficialmente, ha irritato anche i vertici dell'Oms, non solo «frustrati» per la scarsità di informazioni che ricevevano dalla Cina ma anche preoccupati che le autorità cinesi potessero nascondere qualcosa.
Un invito alla prudenza arriva però in Italia proprio da Walter Ricciardi, membro del Comitato esecutivo dell'Oms oltre che consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. Sul fatto che il virus circolasse a Wuhan già da ottobre «sono solo ipotesi e non c'è nessuna certezza. Probabilmente meritano di essere approfondite, ma secondo me non sono affidabili».
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