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Il vescovo di Lodi ricorda la telefonata del Papa in pieno Covid

Il vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, ha concelebrato una messa a Castiglione D'Adda, il paese d'origine del "paziente 1" Mattia Maestri nonché la comunità dell'intera provincia di Lodi colpita per prima e in modo più duro dalla pandemia, 20 febbraio 2021. ANSA/FLAVIA MAZZA
Il vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, ha concelebrato una messa a Castiglione D'Adda, il paese d'origine del "paziente 1" Mattia Maestri nonché la comunità dell'intera provincia di Lodi colpita per prima e in modo più duro dalla pandemia, 20 febbraio 2021. ANSA/FLAVIA MAZZA
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MILANO, 23 APR - "È tutto commovente ciò che diciamo di Papa Francesco" dice il vescovo di Lodi, monsignor Maurizio Malvestiti, ricordando la telefonata di Bergoglio in pieno Covid. "Era il 6 marzo del 2020 e ricordo - dice Malvestiti - di aver segnato e ho anche memorizzato quella chiamata alle 11.08. Era stata preannunciata da un sacerdote in segreteria, che diceva che doveva telefonare il Papa. Ovviamente erano increduli e siamo stati lì senza dire nulla a nessuno, per non fare nemmeno delle figuracce... E invece poi è arrivato, gli avevano dato il mio cellulare quindi mi ha chiamato alle 11.08 sul cellulare e ha detto: "Vi sono vicino perché siete nel fuoco di questa esperienza che è nuova per tutti e che pare tanto dolorosa". E quindi ci ha assicurato la vicinanza ma anche soprattutto la sua benedizione, la sua preghiera". Malvestiti aveva incontrato Bergoglio nel 2014, quando "abbiamo avuto questa ordinazione episcopale e mi ricordo che nell'incontro successivo con altri vescovi lombardi appena ordinati - perché tutti gli anni fanno il corso per i nuovi vescovi - lui mi ha detto "guarda che non ho potuto ordinarti perché avevo dei battesimi che da tempo avevo già fissato", per dire l'amabilità del Santo Padre. Ma il mattino successivo alla ordinazione, che avvenne l'11 ottobre, sono potuto andare a Santa Marta con i miei familiari e sono stato ricevuto in maniera molto amabile da lui. Anzi in quell'occasione mi ha fatto anche dono di una croce che adesso - conclude il vescovo di Lodi - diventa un po' una reliquia, un suo ricordo".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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