Il tweet di Obama su Charlottesville ha fatto il record di like
Il tweet di Barack Obama dedicato ai fatti di Charlottesville, in Virginia, dove una donna è morta e altre persone rimaste ferite in un corteo antirazzista organizzato in risposta a una manifestazione di suprematisti bianchi, è quello che ha raccolto più like di sempre su Twitter.
Sono tre milioni, infatti, gli utenti del social network che hanno cliccato mi piace (vale a dire il cuoricino) sotto il post, mentre altri 1,2 milioni hanno ritwittato il messaggio dell’ex presidente degli Stati Uniti.
"No one is born hating another person because of the color of his skin or his background or his religion..." pic.twitter.com/InZ58zkoAm
— Barack Obama (@BarackObama) 13 agosto 2017
Si tratta di una citazione di Nelson Mandela: «No one is born hating another person because of the color of his skin or his background or his religion» (nessuno è nato odiando una persona a causa del colore della sua pelle o per la sua religione). Obama, racconta il Guardian, ha poi aggiunto altre frasi tratte dall’autobiografia di Mandela, «Long walk to freedom».
«Le persone imparano a odiare, e se possono imparare a odiare, si può anche insegnare loro ad amare». Questo perché «l’amore raggiunge il cuore dell’uomo in maniera più naturale dell’odio».
L’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è invece sotto accusa per non avere condannato in maniera netta il corteo dei suprematisti, in cui sono comparse torce, bandiere naziste, e nemmeno il gesto di uno di loro, James Field, che ha travolto con l’auto l’attivista dei diritti civili Heather Heyer, uccidendola. Altri manifestanti sono rimasti feriti: Field è ora accusato di omicidio e lesioni colpose.
Trump ha in realtà denunciato «il Ku Klux Klan, i neo nazisti, i suprematisti bianchi e altri gruppi basati sull’odio», ma ha anche sostenuto che si debba condannare la violenza proveniente da «molte parti», come l’estrema sinistra. All'epoca dell'elezione di Obama, Trump fu tra i sostenitori del fatto che il primo presidente nero degli Usa fosse in realtà nato in Kenya e non avrebbe potuto essere eletto. Non solo: tra i suoi sostenitori, i membri dell'ultradestra statunitense occupano una posizione di rilievo.
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