Il terzo summit tra Corea del Nord e Corea del Sud
Si apre oggi a Pyongyang il summit intercoreano tra Kim Jong-un e Moon Jae-in, il terzo, dopo quello storico del 27 aprile e quello del 26 maggio. E sarà il processo di denuclearizzazione della penisola il tema caldo in agenda.
Il presidente sudcoreano Moon, in particolare, dovrà cercare la via della mediazione tra Donald Trump e Kim Jong-un. Le trattative tra Corea del Nord e Stati Uniti si sono di fatto bloccate dopo il vertice di Singapore del 12 giugno, a causa della mancanza di mosse concrete da parte di Pyongyang per lo smantellamento del proprio arsenale nucleare.
Nei giorni scorsi, il presidente nordcoreano ha rassicurato gli Usa, tramite il portavoce di Moon: nessuna detonazione nucleare sarà più possibile dato che il sito di Punggye-ri «è stato completamente smantellato». Di più, «spera» di completare la denuclearizzazione della penisola e di porre fine alle pessime relazioni con gli Stati Uniti prima della fine del mandato presidenziale di Trump, nel gennaio 2021. «Grazie al presidente Kim. Lo faremo insieme!», ha twittato d'istinto il tycoon.
Presenti al summit, nella delegazione del presidente Moon, anche i capi dei grandi gruppi industriali sudcoreani, tra cui i vicepresidenti di Samsung e di Hyundai e il presidente di LG, che potrebbero aiutare il Nord nel processo di modernizzazione e sviluppo.
Il dialogo sembra essere ripartito, quindi, e servirà a portare avanti le trattative per la firma del trattato di pace tra il Nord e gli Usa, ancora formalmente in guerra. Senza tale accordo non potrà esserci pace nemmeno tra le due Coree.
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