Italia e Estero

Il punto sugli attentati terroristici di Parigi

Si cerca l'ottavo terrorista che avrebbe partecipato agli assalti, sulla vettura abbandonata sono state trovate armi e munizioni
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«Valeria è morta». Lo ha detto lapidario Alberto Solesin, padre della 28enne studentessa veneziana della Sorbonne che era al teatro Bataclan di Parigi, teatro della strage dei terroristi. I genitori sono usciti per pochi minuti dalla loro abitazione a San Marcuola, nel centrale sestiere di Canareggio. «Abbiamo la certezza - ha aggiunto -, ma manca solo per motivi burocratici l’ufficialità». 

Sono 103 i corpi finora identificati tra le 129 vittime delle stragi, come ha riferito il premier francese Manuel Valls. 

«Valeria era una persona meravigliosa e l’unica cosa che ci preme ricordare di lei in questo momento - ha detto la mamma Luciana Milani ai giornalisti - Ricordate che era una persona, un cittadina, una studiosa meravigliosa. Ci mancherà molto e credo, visto il percorso che stava facendo, che mancherà anche al nostro Paese per le doti che aveva». 

Nel frattempo, è stato appurato che due dei terroristi protagonisti della strage di Parigi erano francesi e provenivano dal Belgio. E nello steso paese erano state noleggiate due delle auto servite utilizzate per seminare panico e morte nella capitale francese. Lo ha riferito la procura belga, che sta interrogando almeno sette persone sospettate di coinvolgimento negli attentati.

Gli investigatori stanno cercando l'ottavo terrorista che ha preso parte agli attentati di Parigi. Secondo fonti di sicurezza, negli attentati sarebbero coinvolti tre fratelli, uno dei quali potrebbe essere latitante. 

Sul fronte francese, tre kalashnikov e numerose munizioni a bordo dell’autovettura, la seconda, utilizzata dagli attentatori di Parigi il giorno del massacro e ritrovata in una banlieue della capitale francese. Un segno, questo, che membri del commando degli assassini di Parigi sarebbero ancora in fuga. E mentre gli 007 Usa manifestano dubbi sull’autenticità del passaporto siriano trovato accanto ad uno dei kamikaze, si apprende dall’ambasciatore egiziano in Francia che quello del Cairo appartiene invece ad uno dei feriti. Sono 7, riferiscono poi fonti ufficiali degli inquirenti, le persone arrestate in Belgio legate agli attacchi di Parigi. La presidenza lussemburghese di turno dell’Ue annuncia che venerdì 20 si terrà una riunione straordinaria dei ministri dell’Interno Ue per «rafforzare la risposta europea» al terrorismo. 

 Gli attentati del 13 novembre continuano a dominare l’attenzione dei media e dei social network. Una foto raccapricciante sul massacro all’interno del teatro Bataclan di Parigi rimbalza da stamani online ed è stata ripresa in apertura da diversi siti di media britannici, che hanno scelto di «pixelare» l’immagine. Quella cruda che circola su Instagram, Twitter e Facebook, mostra almeno 25 cadaveri a terra all’interno della sala, dove le poltrone erano state rimosse per lo svolgimento del concerto degli «Eagles of Death Metal». L’immagine scioccante ritrae i corpi stesi sul pavimento intriso di sangue. Le scie lasciate della fuga dei sopravvissuti, che hanno strisciato tra i cadaveri. 

Dal punto di vista della politica internazionale, la minaccia terrorista dopo le stragi di Parigi al centro dei colloqui dei grandi del mondo, riuniti ad Antalya, in Turchia, per il G20. Il presidente americano in pressing perché si raddoppino gli sforzi contro l’Isis perché, dice, i cieli sono stati oscurati da attacchi contro la civiltà. Obama assicura il suo sostegno nella caccia ai terroristi e insiste per la transizione in Siria. Il presidente turco assicura che dal G20 arriverà un messaggio duro e forte e anche il segretario dell’Onu Ban ki-Moon parla di risposta ferma, ma che sia nel rispetto delle leggi e dei diritti umani. 

Durante l’Angelus, il Papa ha infine manifestato il proprio cordoglio e «profondo dolore» per gli attacchi che hanno «insanguinato la Francia» e causato «numerose vittime». Bergoglio ha manifestato il proprio cordoglio al presidente e ai cittadini francesi, vicino ai familiari di chi ha perso la vita e ai feriti. «Utilizzare il nome di Dio per la violenza è una bestemmia», ha ammonito il papa, che ha parlato di barbarie che lascia sgomenti: «Come può il cuore dell’uomo, si è chiesto, ideare e realizzare eventi così orribili?».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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