Italia e Estero

Il Pd resta spaccato, da Brescia arriva l'appello all'unità

L'assemblea del Pd conferma le divisioni interne al partito, ma non c'è alcuna mossa definitiva. Novità attese per martedì
Renzi all'assemblea nazionale del Pd - Foto Ansa/Angelo Carconi  © www.giornaledibrescia.it
Renzi all'assemblea nazionale del Pd - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
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L'assemblea del Pd conferma le divisioni interne al partito. 

Una dichiarazione congiunta di Emiliano, Rossi e Speranza accusa Renzi di avere scelto la scissione assumendosi una «responsabilità gravissima, mentre da noi è arrivato un generoso tentativo unità». 

In apertura di giornata Renzi ha rassegnato le dimissioni, dichiarando perentorio: «Fermiamoci - ha detto alla minoranza -, fuori ci prendono per matti. Oggi discutiamo, ma poi mettiamoci in cammino».

Poi l'affondo: «Scissione è una delle parole peggiori, peggio c'è solo la parola ricatto, non è accettabile che si blocchi un partito sulla base dei diktat della minoranza». 

L'assemblea si è chiusa senza la replica attesa da Bersani. Al momento, da parte della minoranza non è stata presa alcuna decisione in merito alla scissione. Per Renzi le mosse dell’opposizione interna rappresentano solo un bluff

Novità sono attese per martedì, quando è prevista la direzione del Pd, mentre da Brescia arriva l'appello all'unità. Per Galperti, Bazoli e Orlando la soluzione sta in un congresso in cui il partito possa tornare a confrontarsi. Meglio comunque un divorzio breve, è il ragionamento condiviso, all'agonia.

 

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Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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