Italia e Estero

Il papa: «La pandemia susciti fratellanza, via della pace»

È il cardinale Pietro Parolin a leggere l'omelia del Pontefice, durante la messa. A mezzogiorno l'Angelus è pronunciato da Bergoglio
  • Durante la liturgia che si è svolta all'Altare della Cattedra è stata letta l'omelia preparata per l
    Durante la liturgia che si è svolta all'Altare della Cattedra è stata letta l'omelia preparata per l
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È il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, a presiedere al posto di papa Francesco, afflitto da una «dolorosa sciatalgia», la celebrazione della messa nella Solennità di Maria Santissima Madre di Dio e nella ricorrenza della 54esima Giornata Mondiale della Pace, che ci celebra oggi sul tema «La cultura della cura come percorso di pace».

Nel corso della liturgia, che svolta all'Altare della Cattedra e davanti a non più di 100 fedeli, oltre a circa 25 cardinali, a causa delle precauzioni anti-Covid, è stata letta l'omelia preparata per l'occasione dal Pontefice. 

Papa Bergoglio ha dovuto rinunciare anche alla celebrazione, ieri pomeriggio, dei Primi Vespri col tradizionale inno del Te Deum per l'anno appena trascorso, che è stata presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio. 

«Anche noi siamo chiamati a benedire, a dire bene in nome di Dio. Il mondo è gravemente inquinato dal dire male e dal pensare male degli altri, della società, di sé stessi. Ma la maldicenza corrompe, fa degenerare tutto, mentre la benedizione rigenera, dà forza per ricominciare ogni giorno». Lo afferma papa Francesco nell'omelia preparata per la messa di questa mattina. «Chiediamo alla Madre di Dio - aggiunge - la grazia di essere per gli altri portatori gioiosi della benedizione di Dio, come lei lo è per noi».

«Non siamo al mondo per morire, ma per generare vita. Le donne conoscono questa concretezza paziente: noi uomini siamo spesso astratti e vogliamo qualcosa subito; le donne sono concrete e sanno tessere con pazienza i fili della vita - osserva papa Bergoglio -. Quante donne, quante madri in questo mondo fanno nascere e rinascere la vita, dando futuro al mondo!». 

«Quest'anno, mentre speriamo in una rinascita e in nuove cure, non tralasciamo la cura. Perché, oltre al vaccino per il corpo, serve il vaccino per il cuore: è la cura. Sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri, come fa la Madonna con noi».

«Quanto è importante educare il cuore alla cura, ad avere care le persone e le cose - afferma -. Tutto comincia da qui, dal prenderci cura degli altri, del mondo, del creato. Non serve conoscere tante persone e tante cose se non ce ne prendiamo cura». «E noi, che cosa siamo chiamati a trovare all'inizio dell'anno? Sarebbe bello trovare tempo per qualcuno». «Il tempo - spiega papa Bergoglio - è la ricchezza che tutti abbiamo, ma di cui siamo gelosi, perché vogliamo usarla solo per noi. Va chiesta la grazia di trovare tempo per Dio, tempo per gli uomini, e per il prossimo: per chi è solo, per chi soffre, per chi ha bisogno di ascolto e cura. Se troveremo tempo da regalare, saremo stupiti e felici, come i pastori». «La Madonna, che ha portato Dio nel tempo, ci aiuti a donare il nostro tempo», aggiunge il Pontefice.

Secondo il Pontefice, che ha voluto recitare l'Angelus come previsto, «i dolorosi eventi che hanno segnato il cammino dell'umanità nell'anno trascorso, specialmente la pandemia, ci insegnano quanto sia necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividere le loro preoccupazioni». «Questo atteggiamento - ha sottolineato - rappresenta la strada che conduce alla pace, perché favorisce la costruzione di una società fondata su rapporti di fratellanza. Ciascuno di noi, uomini e donne di questo tempo, è chiamato a realizzare la pace, ognuno di noi, non siamo indifferenti a questo: noi siamo chiamati a realizzare la pace, ogni giorno e in ogni ambiente di vita, tendendo la mano al fratello che ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di tenerezza, di un aiuto solidale. Questo per noi è un compito dato da Dio: essere costruttori di pace».

«Sono grato a quanti in ogni parte del mondo, nel rispetto delle restrizioni imposte dalla pandemia, hanno promosso momenti di preghiera e di riflessione in occasione dell'odierna Giornata Mondiale della Pace». «Penso in particolare - ha proseguito - alla marcia virtuale di ieri sera organizzata dall'episcopato italiano, Pax Christi, Caritas e Azione Cattolica, come pure a quella di questa mattina promossa dalla Comunità di Sant'Egidio in collegamento streaming mondiale. Grazie a tutti per queste e tante altre iniziative in favore della riconciliazione e della concordia dei popoli». 

«Esprimo dolore e preoccupazione per l'ulteriore inasprimento delle violenze nello Yemen, che sta causando numerose vittime innocenti, e prego affinché ci si adoperi a trovare soluzioni che permettano il ritorno della pace per quelle martoriate popolazioni. Pensiamo ai bambini dello Yemen - ha aggiunto Francesco -, senza educazione, senza medicine, affamati. Preghiamo insieme per lo Yemen».

A tutti voi collegati attraverso i media rivolgo i miei auguri di pace e serenità per il nuovo anno. Ringrazio il presidente della Repubblica italiana, onorevole Sergio Mattarella, per il pensiero augurale che mi ha indirizzato ieri sera nel suo messaggio di fine anno, e lo ricambio di cuore». Lo ha detto papa Francesco al termine dell'Angelus.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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