Il Papa a Mosul: «La fraternità è più forte del fratricidio»
Il Papa è giunto a Mosul, nel Nord dell'Iraq, per la preghiera per le vittime della guerra. A Piazza delle Chiese, dove si svolge l'evento, sono ancora visibili le macerie della guerra. Le strade e le chiese della città portano i segni della devastazione.
Mosul oggi è blindata, con strade vuote e una massiccia presenza di militari e polizia. Solo Piazza delle Chiese vede la presenza di tante persone, tutte precedentemente registrate per partecipare all'evento.
«Il tragico ridursi dei discepoli di Cristo, qui e in tutto il Medio Oriente, è un danno incalcolabile non solo per le persone e le comunità interessate, ma per la stessa società che si lasciano alle spalle» ha detto il Papa nel corso dell'evento a Hosh al-Bieaa, Piazza delle Chiese, dedicato alle vittime delle guerre e del terrorismo.
«Un tessuto culturale e religioso così ricco di diversità è indebolito dalla perdita di uno qualsiasi dei suoi membri, per quanto piccolo. Come in uno dei vostri tappeti artistici, un piccolo filo strappato può danneggiare l'insieme».
Francesco a Mosul prega per le vittime della guerra e dei conflitti armati. «Qui a Mosul le tragiche conseguenze della guerra e delle ostilità sono fin troppo evidenti. Com'è crudele che questo Paese, culla di civiltà, sia stato colpito da una tempesta così disumana, con antichi luoghi di culto distrutti e migliaia e migliaia di persone, musulmani, cristiani, yazidi che sono stati annientati» dal terrorismo «e altri sfollati con la forza o uccisi!».
«Oggi, malgrado tutto, riaffermiamo la nostra convinzione che la fraternità è più forte del fratricidio, che la speranza è più forte della morte, che la pace è più forte della guerra».
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