Il Palaeur di Tony Effe, 'una festa, sul palco non sarò solo'
ROMA, 21 DIC - Il Capodanno si avvicina e sono ore decisive per capire come andrà a finire il veglione musicale del Circo Massimo dopo lo stop del Comune di Roma a Tony Effe per via dei contenuti delle sue canzoni, ritenuti sessisti, misogini e violenti contro le donne. Stop che ha causato a cascata i forfait anche del resto del cast, svuotando di fatto il palco dell'evento comunale. Il trapper, come è ormai noto, ha lanciato un suo contro-concerto al Palasport a prezzo politico (10 euro) e da due giorni vende biglietti su biglietti centellinando nel frattempo indizi e novità per far salire l'attesa. Oggi per esempio ha rivelato che sul palco dell'Eur non sarà solo: "Sarà una vera e propria festa" ha scritto sui social. Ma chi saranno le guest star della serata? La mente ovviamente va agli altri due artisti che in solidarietà contro la presunta 'censura' del Campidoglio hanno fatto a loro volta un passo indietro, e cioè Mahmood e Mara Sattei. Chissà se qualcosa in più si saprà domani: Tony Effe ha dato appuntamento ai suoi fan alle 15 alla Discoteca Laziale di Roma. Sempre oggi è tornato a farsi sentire il Codacons, che ha inviato una diffida urgente sia al sindaco di Roma Roberto Gualtieri che al ministero dell'Economia per chiedere di ritirare l'autorizzazione al concerto di Tony al Palaeur, gestito da Eur Spa, una società di proprietà appunto del Mef per il 90% e del Campidoglio per il 10%. Intanto in Campidoglio, a quanto filtra, si starebbero vagliando delle possibilità di alternativa per salvare la serata del Circo Massimo. Ma rimane anche sul tavolo l'ipotesi di annullare tutto, con l'ipotesi di destinare il budget a scopi benefici, magari proprio per la difesa delle donne che, nella visione del Campidoglio, sono offese dai testi di Tony Effe. Spunta però un'altra idea, lanciata da un gruppo di artisti e realtà musicali patrocinati dal Coordinamento Nazionale Stage & Indies, la filiera della musica indipendente ed emergente: "Perché - scrivono gli artisti alla giunta capitolina - non dirottare gli ingenti fondi destinati a un unico grande evento in centro per realizzare invece una rete di 12-13 eventi, comunque di significativa rilevanza artistica, alto livello qualitativo e grande capacità comunicativa, dislocati in spazi strategici delle aree periferiche della città?
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