Il killer di Manuel, 'volevo prendergli tutto per rivenderlo'
MILANO, 14 OTT - "Quando ho visto il ragazzo volevo prendergli tutto nel senso soldi, cellulare, cose che potevo rivendere. Anche le cuffie le ho prese per rivenderle, ma non so quanto ci avrei fatto. Tutto quello che avrei avuto lo avrei venduto. Non mi sono accorto che il coltello fosse sporco di sangue. L'ho buttato perché mi è venuto d'istinto". È un passaggio dell'interrogatorio reso al gip Domenico Santoro da Daniele Rezza, il 19enne per cui è stato convalidato il fermo e disposto il carcere, per l'omicidio di Manuel Mastrapasqua avvenuto nella notte tra giovedì e venerdì. L'interrogatorio è riportato nel provvedimento. Il "mattino successivo" all'omicidio, ossia venerdì mattina, quando il padre "aveva appreso dai media" dell'uccisione di quella notte a Rozzano e "aveva iniziato a nutrire qualche dubbio sulla responsabilità del figlio", quest'ultimo "gli ha reso una parziale ammissione e lo ha invitato a disfarsi delle cuffie sottratte al Mastrapasqua". Cuffie che sono state ritrovate dagli investigatori in un bidone della spazzatura, dove Maurizio Rezza, padre di Daniele, "su indicazione del figlio, aveva provato ad occultarle". Lo scrive sempre il gip di Milano Domenico Santoro nell'ordinanza.
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