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Il faro sale su ruote e binari per essere spostato dopo 120 anni

Avviate in Danimarca le operazioni di trasferimento su binari del faro di Rubjerg Knude: creato a 200 metri dal mare, ora ne dista solo 6
  • Il faro di Rubjerg Knude sta per essere spostato dopo 120 anni
    Il faro di Rubjerg Knude sta per essere spostato dopo 120 anni
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Il faro di Rubjerg Knude da 120 anni svetta sulla costa dello Jutland, in Danimarca. Ma a breve si sposterà. O meglio: sarà arretrato di 80 metri rispetto alla sua attuale posizione per scongiurarne il crollo.

La ragione? L'erosione della linea costiera cui si accompagna un costante innalzamento delle dune di sabbia circostanti. Il Mare del Nord, infatti, nel corso degli ultimi 30 anni, si è divorato una enorme porzione della fascia di terra a ridosso del vecchio faro e di tutto la zona Nord Ovest della Danimarca.

Il faro, alto 23 metri, è stato di fatto issato su enormi ruote che mosse lungo due binari ne consentiranno il trasferimento nella posizione ritenuta più sicura.

Il vecchio faro, che si trova nel comune di Hjørring (località remota, ma nota agli appassionati di calcio bresciani per aver ospitato una delle sfide di Champions League del Brescia Calcio Femminile), fu acceso la prima volta il 27 dicembre del 1900, ma la sua realizzazione risale all'anno precedente, esattamente 120 anni fa. La struttura ha smesso di essere utilizzata come faro nel 1968, ma a lungo è stata da allora un museo prima e un locale poi. Fino alla definitiva dismissione, avvenuta nel 2002 e imposta proprio dall'erosione, che avanza in misura di 1,5 metri all'anno: basti pensare che il faro nel 1990 era a circa 200 metri dalla linea costiera, ora solo 6 separano il faro dall'acqua. 

Proprio per evitarne il crollo lo scorso agosto hanno preso il via le operazioni di rimozione e ricollocazione. Non le prime nella zona, se si pensa che nel 2008 fu smantellata poco lontano una Chiesa risalente al Duecento, originariamente a 1 km dalla costa e in quell'anno destinata ad essere inghiottita dal Mare del Nord.

Un caso che testimonia come il territorio sia spesso soggetto a cambiamenti notevoli, con buona probabilità accelerata anche dai mutamenti climatici e dall'aumento dei moti ondosi derivanti dall'innalzamento dei mari.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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