Il Covid gli brucia i polmoni: 18enne salvato da trapianto record
Francesco ha 18 anni, e li ha compiuti giusto due settimane prima che in Italia esplodesse la Covid-19. La pandemia gli ha cambiato letteralmente la vita: perchè anche se era giovane e perfettamente sano, il virus lo ha infettato e gli ha danneggiato irrimediabilmente i polmoni, bruciando ogni capacità di respirare normalmente.
A salvarlo è stato un trapianto record effettuato al Policlinico di Milano, con un percorso che prima di oggi era stato tentato solo in Cina, dove la diffusione del coronavirus ha avuto inizio. Il coordinamento operativo è stato assicurato dal Centro nazionale trapianti in sinergia con il Centro regionale trapianti della Lombardia e il Nord Italia transplant program.
Il trapianto di polmoni è stato complesso sia per le condizioni degli organi del ragazzo, che per i dispositivi di protezione che hanno creato impiccio nei movimenti dei medici. L'intervento però è riuscito e ora il paziente dovrà seguire un lungo periodo di riabilitazione, come spiega Mario Nosotti, direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia toracica dell'Università Statale di Milano. «I polmoni apparivano lignei, estremamente pesanti e in alcune aree del tutto distrutti», precisa Nosotti. A ciò si sono aggiunte le difficoltà pratiche rappresentate dall'indossare i dispositivi di protezione contro il coronavirus, tra cui anche dei caschi ventilati, che impacciano i movimenti e affaticano. L'intervento si è però concluso perfettamente e nella fase post-operatoria è stato utilizzato anche il plasma iperimmune. Oggi Francesco è sveglio, collaborante, segue la fisioterapia e viene lentamente svezzato dal respiratore. Dovrà seguire una lunga riabilitazione per quei 58 giorni passati a letto, intubato e assistito dalle macchine.
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