Italia e Estero

Ics, dati Frontex su Rotta balcanica sono parte della realtà

"L'accordo tra Ue e Turchia sulla crisi migratoria viola il diritto internazionale e quello dell'Unione, scambiando vite umane con concessioni politiche". Così Elisa Bacciotti, direttrice di Oxfam Italia. "Dopo il blocco della rotta balcanica, l'accordo è un ulteriore passo verso l'abisso della disumanità, peraltro mascherato, con raggelante ipocrisia, da strumento per smantellare il business dei trafficanti. Il costo del controllo dei confini europei non può essere pagato con vite umane". ANSA/UFFICIO STAMPA OXFAM/PABLO TOSCO +++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++
"L'accordo tra Ue e Turchia sulla crisi migratoria viola il diritto internazionale e quello dell'Unione, scambiando vite umane con concessioni politiche". Così Elisa Bacciotti, direttrice di Oxfam Italia. "Dopo il blocco della rotta balcanica, l'accordo è un ulteriore passo verso l'abisso della disumanità, peraltro mascherato, con raggelante ipocrisia, da strumento per smantellare il business dei trafficanti. Il costo del controllo dei confini europei non può essere pagato con vite umane". ANSA/UFFICIO STAMPA OXFAM/PABLO TOSCO +++ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING+++
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TRIESTE, 15 GEN - I dati recentemente diffusi dall'agenzia Frontex, che riportano una "presunta forte diminuzione dei transiti lungo la rotta balcanica, necessitano di un'attenta analisi" e andrebbero "confrontati con altre fonti per evitare interpretazioni affrettate o distorsioni". Il Consorzio internazionale di solidarietà (Ics) lo scrive in una nota, per il quale "nessuna fonte internazionale segnala una reale diminuzione delle partenze dalle principali aree di origine dei rifugiati. Al contrario, in alcune regioni, come Afghanistan, la situazione è in peggioramento". Questo implica che "i rifugiati continuano a concentrarsi in paesi terzi, dai quali saranno comunque costretti a spostarsi" e che la riduzione dei transiti va letta "insieme al dato - apparentemente contraddittorio - che registra un aumento degli arrivi in Grecia, paese di ingresso geografico della rotta". Questo dimostra che non c'è stata "diminuzione degli arrivi in Europa attraverso le rotte orientali". Ics esprime "preoccupazione" per la riduzione delle presenze visibili nei Balcani, che sarebbe frutto di "aumento dei respingimenti illegali alle frontiere esterne dell'Unione Europea e in stati non UE" e di "sempre più strutturate reti di trafficanti con transiti che avvengono in modalità meno visibili". Infine, "l'idea che si stiano ottenendo successi significativi nella lotta contro le organizzazioni criminali, sebbene diffusa, non è supportata da una base scientifica adeguata".

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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