Italia e Estero

I tre scenari del contagio in Italia col ritorno della mobilità

Lo studio dell'Imperial College sull'epidemia da coronavirus: l'Italia rischia altri 18mila morti
In centro città - Foto Neg/Marco Ortogni © www.giornaledibrescia.it
In centro città - Foto Neg/Marco Ortogni © www.giornaledibrescia.it
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In assenza di ulteriori misure, come tamponi, tracciamento dei contatti e isolamento precoce delle infezioni, la mobilità della popolazione, superiore anche solo del 20% rispetto a quella del lockdown, potrebbe far risalire la curva epidemica e la mortalità a livelli superiori di quelli avuti finora. Il calcolo è dei ricercatori dell'Imperial College di Londra, guidati da Samir Bhatt.

Secondo le loro stime, il numero medio di riproduzione (che misura l'intensità di trasmissione) attualmente è inferiore a 1 per tutte le regioni italiane. Nonostante l'alto numero di morti, la percentuale della popolazione infettata è però lontana dalla soglia dell'immunità di gregge in tutte le regioni italiane, con il tasso più alto raggiunto in Lombardia (13.18%).

I ricercatori hanno preso in considerazione tre scenari per le prossime 8 settimane: nel primo la mobilità rimane la stessa della quarantena, nel secondo torna al 20% dei livelli pre-quarantena, e nel terzo torna al 40% dei livelli pre-quarantena. Senza ulteriori interventi, secondo lo studio, anche un ritorno del 20% ai livelli di mobilità pre-quarantena potrebbe causare un aumento di 3700 morti in più e di 18.000 con un ritorno della mobilità al 40%. Le simulazioni sulla popolazione colpita, con la mobilità al 20%, vedono come regioni più colpite il Piemonte (19.64% della popolazione infetta), Lombardia (13.79%) e Veneto (12.90%).

Con un ritorno al 40% della mobiiltà pre-quarantena, si stima che diventi positivo al virus il 54.18% della popolazione in Piemonte e il 41,71% in Toscana.

Gli aumenti nel numero dei decessi si vedranno dopo l'aumento dell'intensità di trasmissione e quindi una seconda ondata non sarà subito evidente con il monitoraggio giornaliero dei decessi. «La trasmissione del virus e la mobilità devono essere monitorate attentamente nelle prossime settimane», scrivono i ricercatori. Per compensare l'aumento di mobilità nella Fase 2 e ridurre il rischio di ripresa dei contagi, sarà fondamentale il distanziamento sociale, la sorveglianza intensificata della trasmissione con tamponi, il tracciamento dei contatti e l'isolamento tempestivo degli infetti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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