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I talebani rilevano il lussuoso Hotel Serena di Kabul

epa04134485 Private guards secure the Serena Hotel in Kabul, Afghanistan, 21 March 2014. At least nine persons including four foreigners, an Afghan journalist, his wife and two children were killed when gunmen attacked the Serena Hotel where most of the foreign observers for April's presidential elections are staying. EPA/S. SABAWOON
epa04134485 Private guards secure the Serena Hotel in Kabul, Afghanistan, 21 March 2014. At least nine persons including four foreigners, an Afghan journalist, his wife and two children were killed when gunmen attacked the Serena Hotel where most of the foreign observers for April's presidential elections are staying. EPA/S. SABAWOON
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KABUL, 01 FEB - I talebani hanno preso il controllo del lussuoso Serena Hotel nel centro di Kabul, aperto 20 anni fa e di proprietà della Fondazione Aga Khan, ha affermato la catena alberghiera, annunciando che da oggi chiude l'attività, almeno per ora. L'hotel è stato bersaglio di diversi attacchi da parte dei talebani, prima che riprendessero il potere nel 2021. "Il Serena Hotel di Kabul chiude la sua attività con effetto dal primo febbraio 2025", si legge in un comunicato del management dell'albergo. L'hotel, descritto come "emblema" della capitale afghana, non compare più tra le destinazioni offerte dalla catena alberghiera sul suo sito web. Contattate da Afp, le autorità talebane non hanno rilasciato dichiarazioni immediate, come non lo ha fatto neanche la Fondazione Aga Khan, con sede in Svizzera. Dopo il ritorno al potere dei talebani nell'agosto 2021, Stati Uniti e Regno Unito avevano chiesto ai loro cittadini di evitare gli alberghi di Kabul, tra cui il Serena. Un attacco suicida colpì l'albergo nel gennaio 2008 mentre vi sofggiornava il Ministro degli Esteri norvegese, uccidendo 6 persone, tra cui un giornalista americano e un norvegese. L'attuale ministro degli Interni talebano, Sirajuddin Haqqani, è stato accusato di essere l'ideatore dell'attacco. La struttura venne nuovamente attaccata nel marzo 2014 da un commando armato talebano che uccise nove persone, tra cui un giornalista dell'Afp e la sua famiglia. L'hotel, prima del conflitto, era descritto come "luogo accogliente per visitatori statali, diplomatici, funzionari governativi, uomini d'affari, famiglie e viaggiatori da tutto il mondo". Ad esso veniva anche attribuito un ruolo nell'ampliare le opportunità economiche per le comunità e le aziende locali", e anche nell'affidare alle donne lavori di responsabilità.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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