Italia e Estero

«I monopattini elettrici devono essere equiparati alle bici»

Lo chiede Legambiente nel ribadire che il decreto approvato lo scorso giugno non sta dando i risultati sperati
A Torino è partita la sperimentazione sull'uso dei monopattini elettrici - Foto Ansa/Alessandro Di Marco © www.giornaledibrescia.it
A Torino è partita la sperimentazione sull'uso dei monopattini elettrici - Foto Ansa/Alessandro Di Marco © www.giornaledibrescia.it
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«Basta ipocrisia sulla mobilità elettrica, basta multe e sequestri, il Governo deve liberarla e fermare la persecuzione in corso nei confronti di mezzi elettrici puliti come i monopattini che in queste settimane hanno subito sequestri e multe fino a seimila euro da Bari a Modena, da Brescia a Torino», perché «oggi circolare in Italia con micromobilità elettrica a differenza di altri paese europei è illegale». 

Così Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, nel corso del sit-in #monopattiniliberi in difesa della micro-mobilità elettrica davanti al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Legambiente chiede «la modifica del decreto approvato a giugno che pone troppi limiti alla circolazione dei mezzi elettrici leggeri».

«Stabilisce l'obbligo di patente per i minorenni - spiega Zanchini -, rinviando all'approvazione di regolamenti e prevedendo una cartellonistica che ne complica l'applicazione perfino nei pochi Comuni, solo 6 su 8mila, che hanno approvato la delibera per la sperimentazione». 

«Chiediamo - prosegue - che i monopattini elettrici e tutti i mezzi della micromobilità, che rientrano nei limiti di potenza e velocità fissati dal decreto, siano equiparati alle bici e alle bici elettriche per le regole di circolazione su strada, come avviene a Berlino, a Barcellona, a Bruxelles o a Parigi». 

Zanchini ribadisce «l'urgenza di misure e azioni concrete» e «risposte da dare alla situazione di inquinamento atmosferico che soffoca le nostre città». «Secondo l'Air Quality Report 2019 dell'Agenzia europea per l'ambiente - conclude Zanchini -, per i dati 2016, l'Italia ha il valore più alto della Ue di decessi prematuri per biossido di azoto (NO2, 14.600), ozono (O3, 3000) e il secondo valore più alto per il particolato fine Pm2,5 (58.600)». 

 

 

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