Italia e Estero

Hollywood pro-Palestina contro sindacato attori,'basta silenzio'

epa11156207 US actress and activist Susan Sarandon (C) speaks to members of the news media beside a group of people advocating in support of Palestine, outside the office of Democratic Representative of Michigan Rashida Tlaib - the first Palestinian American woman to serve in the US Congress; on Capitol Hill in Washington, DC, USA, 15 February 2024. US actress and activist Susan Sarandon joined activists in visting the offices of members of the US House of Representatives to urge lawmakers to oppose United States aid to Israel. EPA/MICHAEL REYNOLDS
epa11156207 US actress and activist Susan Sarandon (C) speaks to members of the news media beside a group of people advocating in support of Palestine, outside the office of Democratic Representative of Michigan Rashida Tlaib - the first Palestinian American woman to serve in the US Congress; on Capitol Hill in Washington, DC, USA, 15 February 2024. US actress and activist Susan Sarandon joined activists in visting the offices of members of the US House of Representatives to urge lawmakers to oppose United States aid to Israel. EPA/MICHAEL REYNOLDS
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LOS ANGELES, 12 SET - C'è maretta nel sindacato degli attori americani, il Sag-Aftra. Se lo sciopero dell'anno scorso per esigere agli Studios aumenti salariali e protezioni contro l'intelligenza artificiale ha mantenuto uniti i 160.000 iscritti, la guerra di Israele su Gaza ha fatto saltare i ranghi. Una lettera aperta firmata da 700 artisti accusa oggi la presidente Fran Drescher e la dirigenza di ipocrisia e inerzia. Mark Ruffalo, Ramy Youssef, Susan Sarandon, Riz Ahmed e altre star di Hollywood fanno notare che la sigla si era affrettata a firmare un comunicato in solidarietà a Israele dopo gli attentati del 7 ottobre, mentre resta sorda davanti ai membri che chiedono una presa di posizione altrettanto forte per il cessate il fuoco. Inoltre, si legge nel 'j'accuse' pubblicato dall'Hollywood Reporter, "le celebrità e i membri che si battono per il cessate il fuoco hanno dovuto affrontare liste nere, perdita del posto di lavoro e violenze" nel mondo dello spettacolo, nella completa indifferenza del sindacato.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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