Italia e Estero

Guerra in Ucraina, l'Italia raddoppia i propri aerei in Romania

Potenziata con effetto immediato la task force «Black Storm» di Eurofighter italiani che operano a Costanza sotto egida Nato
  • Gli Eurofighter italiani in Romania per la Nato nella task force «Black Storm»
    Gli Eurofighter italiani in Romania per la Nato nella task force «Black Storm»
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    Gli Eurofighter italiani in Romania per la Nato nella task force «Black Storm»
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«Nell'ambito del rafforzamento della postura di deterrenza sul fianco Est dell'Alleanza da domani l'Italia potenzierà la propria presenza in Romania raddoppiando il numero degli Eurofighter già operanti nell'attività di air policing. Altri 4 aerei saranno inviati alla base di Costanza Mihail Kogălniceanu.

L'Italia sta contribuendo con rapidità e convinzione alle decisioni prese in ambito Nato, e ieri il governo ha approvato significative misure che prevedono il rafforzamento della postura militare sul fianco est a seguito dell'inaccettabile e ingiustificata aggressione della Russia all'Ucraina».

Così il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha annunciato il raddoppio delle unità dell'Aeronautica Militare rischierate a Costanza, sul Mar Nero, a meno di 100 km dal confine ucraino, in una posizione strategica vista la prossimità non solo della regione di Odessa, già nel mirino dei russi, ma anche della Crimea, già finita nell'orbita di Putin durante il blitz del 2014.

Gli Eurofighter italiani - parte della task force Black Storm, (Tempesta nera) assieme a circa 130 uomini del contingente della nostra aviazione - spetterà il compito di garantire un ulteriore ombrello difensivo agli spazi aerei rumeni e Nato (nei quali, tanto per dire, in queste ore è atterrato anche un Suhkoi Su-27 ucraino, generando un giallo internazionale), garantito in parte dalla forza aerea locale dotata di obsoleti Mig-21.

Attualmente l'Italia schiera in Lettonia 238 alpini e 135 mezzi terrestri, tra cui un numero significativo di blindo Centauro: si tratta del battaglione Saluzzo della Brigata Taurinense, che pochi giorni fa ha ricevuto la visita dello stesso Guerini. Gli alpini sono inseriti nella missione Baltic Guardian, istituita dalla Nato su specifica richiesta dei Paesi Baltici e della Polonia.

E non è affatto remota l'ipotesi che anche questi contingenti di terra possano essere potenziate con unità di quello che in ambito Nato va sotto la sigla «Vjtf» (acronimo di «Very High Readiness Joint Task Force»), unità di impiego rapido per le quali nel decreto legge varato ieri dal Governo già si dispone la mobilitazione, fino al 30 settembre 2022, attraverso l'impiego di 1350 unità, 77 mezzi terrestri, 2 mezzi navali (a partire dal secondo semestre 2022) e 5 mezzi aerei.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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