Italia e Estero

Green pass, il governo chiede alle Camere di adeguarsi

Obbligo anche per gli organi costituzionali. Con il nuovo decreto sanzioni anche per i datori di lavoro che non effettueranno i controlli
GREEN PASS AL LAVORO
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Una «condivisione sostanziale» dell'impianto del provvedimento di estensione dell'obbligo di Green pass è stata raggiunta nella cabina di regia di questa mattina a Palazzo Chigi. È quanto si apprende da fonti governative. L'estensione scatterà, probabilmente dal 15 ottobre, per tutte le amministrazioni pubbliche e del settore privato per chi acceda ai luoghi di lavoro.

Si va verso l'estensione dell'obbligo del Green Pass anche per gli organi costituzionali, includendo dunque il Quirinale e la Corte Costituzionale. L'obbligo, quindi, riguarderà anche le cariche elettive di Camera e Senato.

È quanto sottolineano diverse fonti di governo al termine della cabina di regia a Palazzo Chigi. L'obbligo, per il principio dell'autodichia, non può applicarsi automaticamente agli organi costituzionali che, secondo quanto prevedrebbe il decreto sul «super Green Pass», saranno chiamati a pronunciarsi entro il 15 ottobre.

Con il nuovo decreto Green pass scatteranno sanzioni anche per i datori di lavoro che non effettueranno i controlli. È quanto si apprende da fonti di governo al termine della cabina di regia a Palazzo Chigi. Il certificato verde, viene sottolineato, servirà per accedere ai luoghi di lavoro, non per lavorare, dunque, resta ferma la possibilità di lavorare in smart working

Non cambia la durata dei tamponi validi per ottenere il Green pass: resta di 48 ore. La questione, a quanto si apprende, è stata posta nel corso della cabina di regia a Palazzo Chigi in vista del Cdm di questo pomeriggio. La richiesta era valutare una eventuale estensione a 72 ore, ma ad oggi non ci sono indicazioni in tal senso delle autorità sanitarie e dunque, pur impegnandosi a fare un appronfondimento sulle scelte fatte nel resto d'Europa, per ora il governo tiene fermo il termine di validità di due giorni.

Una valutazione sull'apertura delle discoteche dovrebbe essere fatta il primo ottobre, quando si valuterà anche l'aumento della capienza dei luoghi dove si svolgono gli eventi, sia quelli sportivi, che quelli della cultura, come cinema e teatri. Lo si apprende al termine della cabina di regia del governo a Palazzo Chigi. Il tema delle discoteche sarebbe stato posto dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e la richiesta di valutarne il primo ottobre la riapertura sarebbe stata accolta.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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