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Green Pass dalle colf ai controlli in azienda, le faq del Governo

Palazzo Chigi a tre giorni dall'entrata in vigore dell'obbligo di certificato verde sul lavoro chiarisce i nodi controversi
Un controllo del Green Pass in azienda - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Un controllo del Green Pass in azienda - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Se la badante non possiede il Green Pass non potrà accedere al luogo di lavoro» e se è convivente «dovrà abbandonare l'alloggio» anche perché prevale il «diritto della persona assistita di poter fruire senza soluzione di continuità della assistenza ricorrendo ad altro idoneo lavoratore».

È una delle indicazioni che vengono dalle «Faq» (le cosiddette frequently asked questions, ossia le risposte alle domande ricorrenti) pubblicate sul sito di Palazzo Chigi in merito alle modalità di applicazione dell'obbligo di certificato verde sul lavoro chiarisce i nodi controversi.

Colf e badanti

Il Governo afferma che alle badanti o alle collaboratrici domestiche non siano dovuti vitto e alloggio, oltre allo stipendio, se prive di certificato verde. Inoltre, se la badante è convivente e positiva al Covid, «non potrà allontanarsi dalla casa nella quale vive» per la quarantena.

Più in dettaglio, le faq spiegano quanto segue: «La normativa vigente prevede il divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena. Se la badante è convivente non potrà chiaramente allontanarsi dalla casa nella quale vive. Il contratto collettivo nazionale prevede, per le badanti conviventi, che il datore di lavoro fornisca loro anche il vitto e l'alloggio o, in alternativa, una indennità sostitutiva.

In caso di sospensione per mancanza di Green Pass, si sospendono anche le componenti vitto e alloggio? La badante dovrà quindi lasciare l'alloggio in cui vive abitualmente? Il vitto e l'alloggio sono prestazioni in natura aventi natura retributiva sicchè, alla luce della disciplina legale e della corrispettività del rapporto di lavoro domestico, è corretta la mancata attribuzione delle stesse in virtù della mancata esecuzione della controprestazione lavorativa», è la risposta a un'altra domanda. «Se per cinque giorni la badante non fornisce un Green Pass valido, il datore di lavoro può procedere alla sua sostituzione per 10 giorni, rinnovabili una volta? In caso affermativo, la badante da sostituire è convivente con il datore di lavoro (o con un suo familiare che beneficia della prestazione lavorativa), deve lasciare l'alloggio alla sostituta? Se la badante - risponde il governo - non possiede il green pass non potrà accedere al luogo di lavoro. Resta impregiudicato il prevalente diritto della persona assistita di poter fruire senza soluzione di continuità della assistenza necessaria ricorrendo ad altro idoneo lavoratore. Se la badante è convivente con il datore di lavoro dovrà quindi abbandonare l'alloggio». 

Commercio all'aperto

Tra i punti chiariti dalle note dell'esecutivo, anche uno che riguarda il commercio al dettaglio e in particolare il mondo degli ambulanti: la risposta alla domanda circa la sussistenza dell'obbligo di Green Pass anche in capo agli operatori del commercio sulle aree pubbliche la cui «sede lavorativa» è collocata all'aperto è «sì, l'obbligo non è collegato al fatto che la sede in cui si presta servizio sia all'aperto o al chiuso».

Se il Green Pass scade durante il turno

Altro nodo che era stato chiarito nello specifico per le forze dell'ordine da una circolare ad hoc del Viminale, è quello della scadenza del Green Pass durante il turno di servizio del lavoratore. Ora Palazzo Chigi chiarisce che la stessa ratio vale per tutte le categorie di addetti: «Il Green Pass deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l'orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore». Il riferimento in particolare vale per i casi in cui il Green Pass venga rilasciato dopo aver effettuato un tampone.

Lavoratori stranieri e autotrasportatori

Anche i lavoratori di aziende estere che devono accedere a sedi di imprese o amministrazioni pubbliche in Italia, compresi gli autotrasportatori, devono avere ed esibire il Green Pass. Lo precisano le faq ricordando che, in caso gli autotrasportatori fossero sprovvisti del certificato, le operazioni di carico e scarico potranno essere effettuate dal personale dell'azienda italiana.

Chi controlla le aziende?

Tra i chiarimenti che maggiormente interessano i vertici aziendali, c'è di sicuro quello che chiarisce le competenze relative alle attività di accertamento della disponibilità dei Green Pass in capo al personale e dell'effettivo controllo da parte di titolari d'impresa e delegati: «Quali sono i soggetti titolati a controllare le aziende? Le aziende potranno essere  controllate dagli ispettori del lavoro e dalle aziende sanitarie locali, dei quali si avvalgono i prefetti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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