Governo giallo-verde? Il no di Salvini, Cottarelli attende
«Durante l'attività del Presidente del Consiglio incaricato per la formazione del nuovo Governo sono emerse nuove possibilità per la nascita di un Governo politico. Questa circostanza, anche di fronte alle tensioni sui mercati, lo ha indotto - d'intesa con il Presidente della Repubblica - ad attendere gli eventuali sviluppi».
É quanto rivelano fonti vicine al presidente del Consiglio incaricato Carlo Cottarelli, in riferimento ad alcune ricostruzioni apparse sulla stampa, che darebbero nuovamente possibile un governo giallo-verde, che tuttavia almeno dal fronte del Carroccio viene ritenuto poco probabile.
La situazione in questa ennesima mattinata convulsa appare insomma tutt'altro che definita. Lo spread ha aperto a 270 punti, in calo rispetto a ieri. Ma la crisi politica italiana ancora non è risolta. Cottarelli è salito stamattina al Colle. «Informale» è stato definito dal Quirinale l'incontro avvenuto alle 9 tra il Capo dello Stato, Sergio Mattarella ed il premier incaricato Carlo Cottarelli, che sceso dal Colle è tornato al lavoro a Montecitorio.
Intanto Matteo Salvini tuona «Mattarella ci dia il voto» da Pisa, dove è in campagna elettorale per le amministrative. Al voto, dunque. Ma alleati con chi e quando? «Prima possibile ma non a fine luglio perché ci sono le sacrosante ferie degli italiani e i lavoratori stagionali», mette in chiaro il leader della Lega. Quanto alle alleanze, le parole di Salvini sembrano escludere che la soluzione della crisi passi ora da un governo M5s-Lega.
Per il dopo il segretario del Carroccio mette in chiaro: «Andremo al voto con chi sostiene il nostro programma perché l'Italia non può essere il paese che continua solo a dire signorsì all'Europa». Luigi Di Maio, arriva di buon mattino a Montecitorio, dove lo raggiungono le sferzanti parole che Salvini gli riserva: «Di Maio riapre? Non siamo al mercato, al voto subito...». «Mattarella ci dica come uscire dallo stallo: abbiamo rinunciato a posti, poltrone, presidenze e ministeri. Ci hanno sempre detto no», ributta la palla sul Colle il leader leghista.
«All'ipotesi di un governo giallo-verde ci abbiamo lavorato per un mese inutilmente ma io ho una dignità politica e soprattutto l'Italia non è schiava di nessuno: i tedeschi si facciano gli affari dei tedeschi e i francesi quelli dei francesi ma agli italiani ci pensiamo noi», chiosa.
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