Google ha sospeso le attività con Huawei
Dopo il bando decretato dall'amministrazione Trump al colosso cinese delle tlc Huawei, sospettato di spionaggio, Google ha sospeso ogni attività portata avanti con la società asiatica, i cui cellulari ed altri apparati tecnologici venduti fuori dalla Cina potrebbero perdere l'accesso agli aggiornamenti del sistema operativo Android.
La stessa Google si è affrettata a precisare che «ci stiamo conformando all'ordine e stiamo valutando le ripercussioni». «Google Play - si legge in una nota - e le protezioni di sicurezza di Google Play Protect continueranno a funzionare sui dispositivi Huawei».
Anche le aziende Usa produttrici di chip e microchip - da Intel a Qualcomm, da Xilinx a Broadcom - hanno tagliato i ponti con Huawei, congelando le forniture. Pechino nel frattempo si schiera con l'azienda e la «sostiene» nel ricorso «ad armi legali a difesa dei diritti legittimi».
Lo stop commerciale che Huawei rischia da Google porta l'azienda cinese a essere tra gli argomenti più discussi su Twitter in Europa. L'hashtag #Huawei sbanca in Italia e si piazza tra i primi posti anche negli altri quattro più grandi mercati Ue del Vecchio Continente: Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Secondo i dati di Trends24, in Italia #Huawei è la parola più twittata della giornata; supera il tormentone «Game of Thrones» e anche la piccola Noemi, la bambina ferita in un agguato il 3 maggio scorso a Napoli e oggi dichiarata fuori pericolo.
L'attenzione a Huawei non stupisce. Per il colosso di Shenzhen, infatti, l'Italia è il mercato estero più importante per le vendite di smartphone. Sono milioni gli italiani con un telefono Huawei in tasca, ed è quindi comprensibile che ci sia apprensione sulle possibili conseguenze di uno stop di Google.
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