Italia e Estero

Gli utenti ancora non bastano: l'importanza dell'app Immuni

Ad oggi sono 6,6 milioni le persone che l'hanno scaricata: il Governo ha avviato un'opera di sensibilizzazione per aumentare l'uso dell'app
Una persona utilizza l'app Immuni - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Una persona utilizza l'app Immuni - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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«In questo momento con l'aumento dei casi i dipartimenti di prevenzione, che sono quelli che effettuano il tracciamento, sono già in affanno. Non riescono a seguire tutti i contagiati perché lo fanno manualmente: telefonano a casa, smistano le persone, sprecano molto tempo ed energie, e soprattutto corrono il rischio di perdere i soggetti positivi. Con l'app Immuni, invece, i positivi vengono segnalati automaticamente». 

A dirlo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, in un'intervista al Messaggero. «Se la maggior parte della popolazione scaricasse la app Immuni, noi avremmo uno strumento straordinario per mettere sotto controllo l'epidemia», sottolinea Ricciardi, che esorta: «Prima si scarica, meglio è, così evitiamo che i casi aumentino. L'app ci aiuterebbe a non fare la fine di Spagna, Israele, Francia, Regno Unito. Sono Paesi che si trovano nei guai, la loro situazione è quasi incontrollabile».

L’esortazione di Ricciardi arriva nei giorni in cui il Governo ha avviato un’opera di sensibilizzazione sull’utilizzo di Immuni, che durerà tutta la settimana (ecco il link per il download). Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sostiene che scaricarla sia «un obbligo morale», mentre Palazzo Chigi sottolinea in una lettera inviata a tutti i media come l’app, «completamente gratuita», contribuisca «a ridurre drasticamente la diffusione del coronavirus», poiché «la persona che viene avvertita da Immuni di un possibile contagio può isolarsi per evitare di contagiare gli altri: così facendo, si aiuta a contenere l'epidemia e a favorire un rapido ritorno alla normalità». 

Ad oggi sono 6,6 milioni gli utenti che l'hanno scaricata, dicono dal Governo, «ma affinché sia ancora più efficace, è necessario spingere tutti i cittadini a scaricarla e a farla scaricare il più possibile». Ora Immuni è usata da circa il 18% della popolazione italiana tra i 14 e i 75 anni che possiede uno smartphone. Una percentuale lontana dall'obiettivo del 60% affinché il sistema sia efficace nel contenimento della pandemia e dai numeri raggiunti da app di altri paesi. Ad esempio, quella lanciata in Gran Bretagna ha superato in pochi giorni i 10 milioni di download, quella tedesca è a quota 18 milioni

Immuni è disponibile in tutta Italia dal 15 giugno. Dopo un debutto con 500 mila download nel primo giorno e due milioni in una settimana, ci sono voluti quasi tre mesi e mezzo per i numeri attuali. In Italia non sono mancati i problemi tecnici, come le mancate notifiche di casi positivi di cui il GdB ha scritto nelle scorse settimane. Al tempo stesso, oltre all’app, è necessario che gli accertamenti sui potenziali contagi procedano in maniera rapida. La lettera che pubblichiamo oggi sul nostro quotidiano, con una famiglia che ha atteso giorni per accedere a un test, svolto poi privatamente, è invece emblematica di come il sistema sia ancora da rodare, in questo senso. 

Ad ogni modo, per far crescere l'adozione sono scesi in campo i medici di famiglia e Immuni ha anche una pagina su Facebook, Twitter e Instagram; poi è stato reclutato un volto popolare, Flavio Insinna, per lo spot destinato alla tv. E ora il governo pensa ad una maratona televisiva. 

 

 

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